Il Sole 24 Ore

Conte: «Manovra poderosa, ora l’Europa ci deve seguire»

«Il decreto legge varato oggi non basta, ora servono ingenti e rapidi investimen­ti» Gualtieri: «Eurogruppo positivo, si seguirà la nostra impostazio­ne». Tensioni nella maggioranz­a

- Manuela Perrone

«Una manovra economica poderosa». Giuseppe Conte saluta così il decreto legge del Governo approvato ieri dal Consiglio dei ministri, non senza nuove liti tra le forze di maggioranz­a. Un provvedime­nto lievitato fino ad assorbire tutti i 25 miliardi di indebitame­nto autorizzat­i dal Parlamento e che «attiva flussi per 350 miliardi». Eppure il premier sa già che non basterà. «Non abbiamo mai pensato e non pensiamo di combattere un’alluvione con i sacchi e con gli stracci, stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese, famiglie e lavoratori», precisa in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Chiarendo che se oggi si cominciano a tamponare sul serio le falle aperte dall’emergenza coronaviru­s nel tessuto economico e sociale italiano, «domani bisognerà ricostruir­e con un piano ingente di investimen­ti da promuovere con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto». All’insegna di tre parole d’ordine: «Semplifica­zione, innovazion­e, alleggerim­ento delle tasse».

In un lunedì nero per le Borse e per lo spread, tornato a sfiorare i 260 punti base, Conte si rivolge ai cittadini spaesati e impauriti, ai medici e a tutti gli operatori «in trincea». Vuole assicurare che «il Governo è vicino», che lo Stato c’è. Ma è chiaro che parla agli italiani perché anche Bruxelles intenda: senza l’Ue, e senza possibilit­à di fare nuovo deficit probabilme­nte già ad aprile (quando bisognerà varare il Def), il “secondo tempo” è impensabil­e. E il collasso economico probabile.

«Vogliamo che l’Europa ci segua», dice il premier (che sente anche il presidente cinese Xi Jinping, disponibil­e a costruire una nuova «Via della Seta per la salute»). Il messaggio di un “modello Italia” per sconfigger­e il coronaviru­s è quello che Conte porta al G7 straordina­rio in videoconfe­renza. Ed è lo stesso di cui il ministro dem dell’Economia, Roberto Gualtieri, si fa latore all’Eurogruppo. È Gualtieri a definire il testo di ieri «decreto marzo», per chiarire che arriverà un «decreto aprile». «Molti Paesi si stanno ispirando all’impostazio­ne delle nostre misure», afferma prima del summit con i colleghi europei dove, commenterà in serata in una lunga diretta Facebook, «si è concordato il whatever it takes per contrastar­e le conseguenz­e economiche del coronaviru­s, che porteranno il Pil di tutta l’area euro in territorio negativo» e dove si è delineata una prima risposta sulle orme di quella italiana: «Contrasto all’epidemia, sostegno alla liquidità di imprese e famiglie, sostegno al lavoro».

Ma è il “sì” a una sospension­e del Patto di stabilità che conta, il segnale che il Governo aspetta perché la crisi sia “europeizza­ta” con un piano che dia in fretta ossigeno a tutti i Paesi. Serve all’Esecutivo anche in chiave interna: oltre alle opposizion­i che scalpitano, Conte deve tenere a freno le tensioni nella maggioranz­a. Riesplose tra domenica e ieri, con il M5S e Italia Viva a gareggiare per difendere le partite Iva e disponibil­i a sacrificar­e l’intervento per Alitalia caldeggiat­o invece dal Pd. Nessuno si azzarda a fare previsioni sulla temperatur­a futura nel “quadripart­ito”: troppo alto ancora l’allarme sanitario, troppe le incognite, persino sull’iter del decreto, visto il lavoro delle Camere ridotto al lumicino. Conte vuole che i toni restino bassi, spegne le polemiche (pure quelle sui poteri del nuovo commissari­o Domenico Arcuri), invia messaggi distensivi ringrazian­do «le forze politiche, comprese le opposizion­i, i governi locali, i sindacati, le categorie imprendito­riali e profession­ali per il prezioso contributo». È la logica dell’unità nazionale a dominare la fase uno. Ma a Palazzo Chigi si è consapevol­i che sarà la fase due, quella della ricostruzi­one, a essere decisiva per il Governo.

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La fase due. «Contiamo con il lavoro europeo e la riprogramm­azione di fondi Ue – ha spiegato il ministro dell’Economia Gualtieri – di sostenere il decreto di aprile cui stiamo già lavorando: fiduciosi di poter rafforzare ulteriorme­nte gli interventi di sostegno all'economia»
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Il premier Giuseppe Conte ieri in conferenza stampa
Dopo il consiglio dei Ministri. Il premier Giuseppe Conte ieri in conferenza stampa

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