L’OSPEDALE IN FIERA DA 400 POSTI SARÀ OPERATIVO IN DIECI GIORNI
Ieri pomeriggio si è svolto un sopralluogo tecnico nei padiglioni del Portello scelti per ospitare la nuova struttura Fontana: «Privati pronti a coprire i costi stimati in 10 milioni di euro»
Comincerà a lavorare 8 giorni dopo l’arrivo delle prime attrezzature il nuovo ospedale che la Regione Lombardia intende costruire nei padiglioni della ex Fiera di Milano, nel quartiere del Portello, nell’area Nord Ovest della capoluogo lombardo. È una sinergia rapida, priva di formalità, quella che da ieri unisce la Regione Lombardia e la Fondazione Fiera Milano, proprietaria delle strutture, fino a tre anni fa sede di eventi fieristici, 25mila metri quadrati complessivi. I primi posti letto potrebbero dunque essere pronti già nel giro di una decina di giorni.
Una sfida per fronteggiare l’emergenza Covid-19, che ha bisogno soprattutto di posti in terapia intensiva. Di fronte ai numeri crescenti della diffusione del coronavirus nel territorio regionale, per i vertici di Palazzo Lombardia e per il nuovo commissario, Guido Bertolaso (nominato ufficialmente dalla Lombardia per guidare i lavori), l’unica scelta possibile è stata quella di trovare un’ampia sede per realizzare una grande struttura da 400 posti. E soprattutto: farlo rapidamente.
Gli ospedali lombardi sono in piena emergenza, considerando la diffusione rapida del virus e il fatto che il 10% dei malati ha bisogno di un respiratore e di una terapia che duri almeno 2 settimane. Gli ospedali sono al limite quasi. I posti in terapia intensiva, tra pubblico e privato, sono circa 720, in situazioni normali. In queste settimane si è cercato di moltiplicare gli sforzi, arrivando a ricavarne in ogni angolo di ospedale e in ogni struttura dismessa altri 400. Negli ultimi due giorni ne sono stati creati 130 utilizzando i posti rimasti in 5 strutture tra Milano e Monza. Ma il fabbisogno cresce, se non proprio a Milano in altre città vicine, come Bergamo (primo focolaio italiano) e Brescia. Oggi sono occupati oltre 800 posti in terapia intensiva, e mediamente ogni giorno arrivano 40-50 pazienti in più. Già una sessantina di persone, perlopiù non malati Covid, sono stati trasferiti in altre regioni. Il sistema chiaramente non può reggere per molto se non si creano altre strutture.
Ora con il posto alla Fiera, la Lombardia cerca di trovare una soluzione netta - anche perché, si spera, i primi malati usciranno dalla terapia lasciando il posto ad altri, e intanto con le misure di contenimento i contagiati potrebbero almeno assestarsi ad un numero gestibile.
«Stiamo combattendo una guerra contro un nemico invisibile e terribile», dice Bertolaso, ieri in sopralluogo alla Fiera, in quei due padiglioni che hanno avuto nella storia recente di Milano un destino in continuo cambiamento: prima in quell’area doveva sorgere lo stadio del Milan, poi un quartiere residenziale e commerciale, infine - sembra ormai cosa fatta la nuova sede della Rai Lombardia.
Quest’ultima possibilità sulla carta è ancora attuale, potrebbe essere recuperata dopo l’emergenza. Ma intanto ora nascerà un nuovo ospedale tutto dedicato alla terapia intensiva.
I finanziamenti della struttura saranno prevalentemente privati e pronti a coprire tutta la spesa, ha spiegato il governatore lombardo Attilio Fontana. Il costo per l’allestimento, ha detto anche il presidente della Fondazione Fiera Milano, Erico Pazzali, sarà di 10 milioni, a cui si devono aggiungere anche le apparecchiature e i letti, per le quali la Regione ha fatto una call internazionale. «Abbiamo fatto un prototipo, questa la cifra indicativa, poi con i dettagli capiremo i costi reali. Indicativamente staremo intorno ai 10 milioni. I costi dell’attrezzatura è ancora non stimabile, dipende dalle aziende. Poi ci saranno 1.200 persone che ci andranno a lavorare - dice Pazzali - Vediamo questo sforzo in modo positivo: è la città che riparte e si dà da fare di fronte all’emergenza».
Le attrezzature dovrebbero arrivare da tutto il mondo, si cerca disperatemente in ogni paese. Si inizierà in modo progressivo, potranno intanto funzionare i primi posti probabilmente già tra 8 giorni.
Per quanto riguarda il personale, finora sono stati reclutati 1.082 tra medici e infermieri, con contratti a tempo determinato e con possibilità di conferma (adesso con procedura breve, titolo e colloqui, poi verranno sottoposti ad un concorso in un secondo momento, passata l’emergenza). Molti di loro cominceranno a lavorare proprio alla Fiera, quartiere Portello.
Per le attrezzature si faranno acquisti da tutto il mondo: si cerca disperatemente in ogni paese