Il Sole 24 Ore

L’emergenza spinge l’industria a riconverti­rsi al biomedical­e

La rincorsa. Bergamo e Lombardia in prima fila nel tentativo di dirottare le produzioni verso la realizzazi­one di mascherine. A giorni l’esito dei test sui prototipi per approvare le forniture

- Luca Orlando

«Intanto produciamo: tremila pezzi oggi, 10mila domani. Le richieste sono pazzesche, qui la gente è disperata e noi proviamo a fare il possibile».

Monica Santini si porta avanti. In attesa che le mascherine realizzate dal suo maglificio ricevano l’autorizzaz­ione regionale manda a regime la nuova produzione, realizzata in sinergia con un’azienda del distretto (Sitip) che fornisce il tessuto: impermeabi­le ma traspirant­e. In prima fila nell’emergenza, Bergamo si mette all’avanguardi­a nel tentativo di porvi rimedio, con più aziende del distretto tessile locale impegnate a riconverti­re parte dei propri impianti per produrre mascherine protettive. In Lombardia sono decine le aziende avviate nel percorso. Vincolato da autorizzaz­ioni che i in n media richiedere­bbero settimane o mesi di istruttori­a e che invece ora sono ora accelerate al massimo, con il Politecnic­o di Milano al lavoro per dare una valutazion­e di sicurezza del materiale presentato dalle a aziende. zien de. CC omeo m eS Santini ant in iCCyclingy­clingd dii Lallio, che può arrivare a 10mila pezzi al giorno. « Moltiplica­bili per dieci - spiega l l’ad ’ad Monica Santini - potendo coinvolger­e altri confeziona­tori del territorio». Tra i distretti del tessile, da Como a Prato, da Bergamo a Biella, sono un centinaio le aziende al lavoro per riconverti­re parte delle proprie linee su questa produzione, abbandonat­a anni fa per l’impossibil­ità di mantenere margini per un prodotto a basso valore aggiunto. Eppure oggi preziosiss­imo, non solo negli ospedali ma nella vita di tutti i giorni, per andare al supermerca­to oppure per lavorare. Con numerose aziende impossibil­itate a proseguire l’attività proprio per questo motivo. « Ormai ne abbiamo solo 20 - spiega sconsolata la bergamasca Miriam Gualini (carpenteri­a metallica a Bergamo, 100 addetti)- e a questo punto l’unica strada è quella di chiudere». Le singole regioni scendono così in campo per provare ad attivare produzioni locali di emergenza, puntando sul fatto che in alcuni casi la riconversi­one di alcuni processi può avvenire in tempi rapidi, con iter autorizzat­ivi ora accelerati. «Noi ci stiamo provando - spiega Paolo Limonta - e se possiamo dare una mano lo facciamo». L’imprendito­re del tessile lombardo, attraverso la controllat­a torinese Aunde, punta a riconverti­re parte dell’attività per arrivare a 7mila-10mila pezzi al giorno. Con la possibilit­à tuttavia di superare il collo di bottiglia delle cucitrici delocalizz­ando in Serbia e Polonia l’output, potendo moltiplica­re almeno per dieci le forniture. Al lavoro sono aziende in tutta Italia, nei distretti tessili e non sol solo. o. Dalla novarese Coccato&Mezzetti alla toscana Dreoni; dal gruppo Miroglio, alla Boncar di Busto Arsizio, alla comasca Canepa, alla mantovana Artemisia. O ancora aziende del bie bielllese: tra chi (Soft) ( Soft) offre la propria disponibil­ità a realizzare un tessuto compatibil­e con queste esigenze e realtà (Stamperia Alicese) che si candidano alla f fase ase di taglio e confezione, collo di bottiglia manuale dell’attività che nel tempo ha portato alla delocalizz­azione di queste produzioni. «Se domani ci dessero il via libera - spiega il fondatore della bergamasca Tecnofilat­i Andrea Abati - potremmo produrre 10mila pezzi al giorno. Con fatica, peraltro, perché la richiesta di alcuni nostri filati particolar­i per i camici delle sale operatorie èg già iàr addoppiata e siamo in difficoltà a gestire gli ordini. Ad ogni modo le nostre 30 persone sono tutte al lavoro, con tutte le procedure di sicurezza attivate e personale distribuit­o in 15 stanze diverse. Noi ci siamo» siamo » .

Decine di imprese al lavoro, da SantiniCyc­ling a Tecnofilat­i, da Limonta a Miroglio, ad Artemisia

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La produzione di mascherine masc herine negli stabilimen­ti italiani
IMAGOECONO­MICA
Made in Italy. La produzione di mascherine masc herine negli stabilimen­ti italiani IMAGOECONO­MICA

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