Le nuove Tltro garantiscono tassi agevolati contro la crisi
Il decreto «Cura Italia» sblocca l’accesso ai finanziamenti della Bce
Le banche italiane potranno accedere singolarmente o a livello di gruppo alle nuove operazioni di finanziamento Tltro3 finalizzate al sostegno del credito alle aziende più colpite dalla crisi Covid-19. Come per le precedenti operazioni, anche queste saranno valide per prestiti a società non finanziarie e famiglie a eccezione dei mutui per l’acquisto di abitazioni. Ciascuna operazione avrà una durata triennale, ma sono previste opzioni di rimborso volontario (su base trimestrale) una volta trascorsi 12 mesi (invece di 24) dal regolamento di ciascuna operazione, a partire da settembre 2021.
Sono state pubblicate ieri sul sito di Bankitalia le istruzioni operative per le nuove operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine deliberate dalla Bce giovedì scorso. Sui finanziamenti mirati, erogati da giugno per i prossimi 12 mesi, le banche potranno contare su un tasso di interesse inferiore di 25 punti base rispetto al tasso medio applicato alle operazioni di rifinanziamento principale dell’Eurosistema nello stesso periodo. Mentre per gli intermediari i cui prestiti idonei netti, tra la fine di marzo 2019 e la fine di marzo 2021, superino i rispettivi livelli di riferimento (benchmark net lending), il tasso applicato sarà inferiore, fino a un livello pari al tasso medio applicato ai depositi presso la banca centrale per la durata della rispettiva operazione.
Di più. Le banche beneficeranno della massima riduzione del tasso se le consistenze dei prestiti idonei al 31 marzo 2021 supereranno il loro livello di riferimento (benchmark stock of eligible loans) del 2,5%. Al di sotto di tale soglia, il tasso sarà ridotto in proporzione lineare alla percentuale di eccedenza effettivamente conseguita dalla controparte rispetto al proprio livello di riferimento.
Giovedì scorso, la presidente della Bce, Christine Lagarde, aveva sottolineato che le nuove operazioni di finanziamento selettivo sono possibili solo se istituzioni nazionali attiveranno garanzie ad hoc per le banche, un concetto rilanciato anche dal governatore, Ignazio Visco, nell’intervista a Bloomberg il giorno dopo. Il decreto anti-virus in via di pubblicazione viene in soccorso, in questo senso, laddove riconosce alle banche la possibilità di congelamento delle rate in scadenza fino al 30 settembre, il congelamento dei cosiddetti prestiti bullet ( con restiresti - tuzione in rata unica), il potenziamento del fondo Pmi, la conversione delle Dta in credito d’imposta e le garanzie CdP per le erogazioni di nuovo credito.
Con la seconda delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, regolata lo scorso 18 dicembre, sono stati assegnati nel complesso 98 miliardi a 122 banche, di cui 33 miliardi a 37 banche italiane. Lo stesso giorno sono stati rimborsati 147 miliardi presi in prestito con le operazioni della serie precedente (Tltro2), di cui 51 dagli intermediari italiani. Per quel che riguarda invece gli acquisti netti di titoli (Qe), a fine dicembre si era arrivati a un valore per l’Eurosistema pari a 2.103 miliardi di euro; quello delle obbligazioni bancarie garantite a 264 miliardi; quelli delle assetbacked securities e delle obbligazioni societarie erano di 28 e 185 miliardi, rispettivamente. Il valore dei titoli pubblici italiani in bilancio ammontava a 364 miliardi di euro, di cui 326 acquistati dalla Banca d’Italia. Le attività che giungeranno a scadenza quest’anno e saranno reinvestite dall’Eurosistema è pari a 258 miliardi, di cui il 78% è costituito da titoli pubblici.