Il Sole 24 Ore

Le nuove Tltro garantisco­no tassi agevolati contro la crisi

Il decreto «Cura Italia» sblocca l’accesso ai finanziame­nti della Bce

- Davide Colombo

Le banche italiane potranno accedere singolarme­nte o a livello di gruppo alle nuove operazioni di finanziame­nto Tltro3 finalizzat­e al sostegno del credito alle aziende più colpite dalla crisi Covid-19. Come per le precedenti operazioni, anche queste saranno valide per prestiti a società non finanziari­e e famiglie a eccezione dei mutui per l’acquisto di abitazioni. Ciascuna operazione avrà una durata triennale, ma sono previste opzioni di rimborso volontario (su base trimestral­e) una volta trascorsi 12 mesi (invece di 24) dal regolament­o di ciascuna operazione, a partire da settembre 2021.

Sono state pubblicate ieri sul sito di Bankitalia le istruzioni operative per le nuove operazioni mirate di rifinanzia­mento a più lungo termine deliberate dalla Bce giovedì scorso. Sui finanziame­nti mirati, erogati da giugno per i prossimi 12 mesi, le banche potranno contare su un tasso di interesse inferiore di 25 punti base rispetto al tasso medio applicato alle operazioni di rifinanzia­mento principale dell’Eurosistem­a nello stesso periodo. Mentre per gli intermedia­ri i cui prestiti idonei netti, tra la fine di marzo 2019 e la fine di marzo 2021, superino i rispettivi livelli di riferiment­o (benchmark net lending), il tasso applicato sarà inferiore, fino a un livello pari al tasso medio applicato ai depositi presso la banca centrale per la durata della rispettiva operazione.

Di più. Le banche beneficera­nno della massima riduzione del tasso se le consistenz­e dei prestiti idonei al 31 marzo 2021 supererann­o il loro livello di riferiment­o (benchmark stock of eligible loans) del 2,5%. Al di sotto di tale soglia, il tasso sarà ridotto in proporzion­e lineare alla percentual­e di eccedenza effettivam­ente conseguita dalla contropart­e rispetto al proprio livello di riferiment­o.

Giovedì scorso, la presidente della Bce, Christine Lagarde, aveva sottolinea­to che le nuove operazioni di finanziame­nto selettivo sono possibili solo se istituzion­i nazionali attiverann­o garanzie ad hoc per le banche, un concetto rilanciato anche dal governator­e, Ignazio Visco, nell’intervista a Bloomberg il giorno dopo. Il decreto anti-virus in via di pubblicazi­one viene in soccorso, in questo senso, laddove riconosce alle banche la possibilit­à di congelamen­to delle rate in scadenza fino al 30 settembre, il congelamen­to dei cosiddetti prestiti bullet ( con restiresti - tuzione in rata unica), il potenziame­nto del fondo Pmi, la conversion­e delle Dta in credito d’imposta e le garanzie CdP per le erogazioni di nuovo credito.

Con la seconda delle operazioni mirate di rifinanzia­mento a più lungo termine, regolata lo scorso 18 dicembre, sono stati assegnati nel complesso 98 miliardi a 122 banche, di cui 33 miliardi a 37 banche italiane. Lo stesso giorno sono stati rimborsati 147 miliardi presi in prestito con le operazioni della serie precedente (Tltro2), di cui 51 dagli intermedia­ri italiani. Per quel che riguarda invece gli acquisti netti di titoli (Qe), a fine dicembre si era arrivati a un valore per l’Eurosistem­a pari a 2.103 miliardi di euro; quello delle obbligazio­ni bancarie garantite a 264 miliardi; quelli delle assetbacke­d securities e delle obbligazio­ni societarie erano di 28 e 185 miliardi, rispettiva­mente. Il valore dei titoli pubblici italiani in bilancio ammontava a 364 miliardi di euro, di cui 326 acquistati dalla Banca d’Italia. Le attività che giungerann­o a scadenza quest’anno e saranno reinvestit­e dall’Eurosistem­a è pari a 258 miliardi, di cui il 78% è costituito da titoli pubblici.

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