Il Sole 24 Ore

La perdita di sovranità frena l’intervento del salva Stati

Resta inutilizza­ta la linea di credito precauzion­ale a condizioni rafforzate

- Dal nostro corrispond­ente Isabella Bufacchi

Tanto più aumenta il rendimento dei BTp e il differenzi­ale tra BTp-Bund, che anche ieri ha chiuso in rialzo portandosi a 285 punti base a un soffio da una prima soglia psicologic­a di 300 punti, e tanto più i mercati si arrovellan­o sugli attrezzi a disposizio­ne degli Stati membri dell’Eurozona per contenere un rialzo temporaneo mm a a pericoloso pericoloso dello dello spread, spread, come come quello innescabil­e dalle ripercussi­oni del coronaviru­s sui conti pubblici e sull’economia.

Per Bruxelles, lo strumento principe anti-spread c’è ed è complement­are a agli g li interventi della Bce Bce, , mirati a bloccare la frammentaz­ione dei mercati ai danni della trasmissio­ne della politica monetaria: si tratta della linea di credito precauzion­ale a condizioni rafforzate, la cosiddetta Eccl, concessa dal Mes, il Meccanismo europeo di stabilità.

Nessuno Stato nell’area dell’euro, che in passato ha rischiato di perdere l’accesso al mercato, è ricorso a questo prestito d’emergenza, che può durare un solo anno oppure due, con due proroghe di sei mesi: c’è, sì, ma è inutilizza­to. Segno che non funziona: la crisi innescata dalla pandemia ha riaperto il dibattito su come modificare la Eccl per renderla più accessibil­e.

Il tallone di Achille della linea di credito rafforzata è la condiziona­lità, perno della procedura di richiesta e messa in atto. Questo strumento è stato concepito in alternativ­a al programma di aiuto pieno, per essere più snello, di durata più breve, di utilizzo più immediato. Ma la Eccl impone allo Stato in difficoltà lo “stigma” della condiziona­lità (seguito da una supervisio­ne rafforzata post firma), sia pur meno pesante del corposo Memorandum of understand­ing che accompagna il programma di aggiustame­nto macroecono­mico al quale hanno fatto ricorso Irlanda, Portogallo, Grecia e Cipro. Per accedere alla Eccl, uno Stato deve avere inoltre un debito sostenibil­e e necessità di rifinanzia­mento ben individuab­ili, deve essere solido economicam­ente e impegnarsi a rispettare gli impegni futuri della condiziona­lità.

La Eccl resta al tempo stesso uno strumento decisivo perché è l’anticamera delle Omt, cioè si può richiedere e tenere pronta per poter attivare le operazioni monetarie, quelle del «whatever it takes» di Mario Draghi, evitando di entrare in un programma pieno. La Eccl è dunque decisament­e più importante rispetto all’altra linea di credito che il Mes mette a disposizio­ne, la Pccl che, in base alla recente riforma nel cassetto, avrebbe perso del tutto la condiziona­lità, ma non sarebbe servita per le Omt.

In teoria, per domare le fiammate temporanee della speculazio­ne, Bruxelles e gli Stati membri “core” sono stati convinti finora che un Paese nel mirino dei mercati deve chiedere ed ottenere la Eccl, senza neppure utilizzarl­a. Sottoponen­dosi però all’onta della condiziona­lità, che non piace a nessun partito.

Lucas Guttenberg, vice direttore del Jacques Delors Centre, assieme a Johannes Hemker, consulente del Governo regionale di Berlino, hanno proposto una soluzione all’impasse sulle Eccl, per adattarle all’emergenza coronaviru­s: togliere la condiziona­lità per rendere questo strumento una “rete di sicurezza” per le maximisure di stimolo e la maggiore spesa pubblica degli Stati . Il coro delle voci contro la condiziona­lità, e l’umiliazion­e della perdita di sovranità che comportano le Eccl per Stati già piegati dalla pandemia, si fa sempre più forte. La condiziona­lità delle Eccl traballa, per via dell’emergenza in atto, ma nel sopprimerl­a dovrebbe estendersi a quella delle Omt: la Bce finora ha fatto della condiziona­lità delle Eccl e delle Omt un prerequisi­to fondamenta­le per attivare gli acquisti di titoli di Stato tra uno a tre anni di un singolo Paese in difficoltà sul mercato secondario da parte dell’Eurosistem­a, mentre il Mes acquista altri titoli sul primario, in asta.

Si fa largo l’ipotesi di rivedere lo strumento per renderlo più flessibile e quindi utilizzabi­le

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La sede del Consig Consiglio lio europeo a Bruxelles. A causa del coronavir coronaviru­s us il vertice dei capi di Stato e d di i Governo dei 27 si è te tenuto nuto in teleco teleconfer­enza nferenza
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In cerca di strumenti. La sede del Consig Consiglio lio europeo a Bruxelles. A causa del coronavir coronaviru­s us il vertice dei capi di Stato e d di i Governo dei 27 si è te tenuto nuto in teleco teleconfer­enza nferenza EPA

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