Il Sole 24 Ore

Quell’idea ambiziosa dai conti in rosso

Un piano cruciale che negli anni ha accumulato perdite e richieste di mezzi freschi

- Laura Galvagni

La scommessa di una cura per il cancro e d delle e lle mal malattie attie rare grazie alle terapie geniche e cell cellulari. ulari. Per questo, ancora nel 1996, è nata MolMed come joint venture tra Science Park Raf (il parco scientific­o del San Raffaele) e Boehringer Mannheim. Nove anni dopo, era il 2004, la famiglia Berlusconi ha deciso di andare a sostenere quel progetto. Lo ha fatto «scendendo in campo» al fianco di Leonardo Del Vecchio e della famiglia Doris. Tutti e tre, all all’epoca, ’epoca, decisero di partecipar­e a un aumento di capitale da 20 milioni per dare linfa all’ambizioso progetto del San Raffaele e fecero capolino nell’azionariat­o dell’azienda. Progetto che Fininvest ha sostenuto fino a ieri. Del Vecchio, invece, ha lentamente diluito la sua presenza tra i soci, fino a scomparire più o meno a cavallo del 2013-2014, così come i Doris.

MolMed, d’altra parte, sul piano strettamen­te finanziari­o, non è stato quel che si può definire un affare d’oro. Certo, a conti fatti con l’Opa promossa dalla giapponese Agc Fininvest, che ha una quota del 23,13%, dovrebbe portare a casa una plusvalenz­a di circa 30 milioni rispetto al valore di carico del bilancio 2018 (24,4 milioni contro circa 55 milioni di incasso). Tuttavia, nel corso degli anni, la holding ha sostenuto a più riprese la società. Da quando ha fatto ingresso nel capitale dell’azienda, MolMed non ha mai chiuso un bilancio in positivo. Ci è andata vicino nel 2019, ma prima ha sempre incamerato perdite, in alcuni casi anche piuttosto rotonde. Tanto che solo sommando le performanc­e tra il 2006 e oggi ha segnato un rosso complessiv­o vicino ai 180 milioni di euro. Nello stesso periodo, peraltro, ha fatto più volte richiesta di mezzi freschi al mercato. Tra il 2006 e il 2007 per circa 26 milioni, nel 2008 ha incassato altri 56 milioni con l’Ipo, poi nel 2010 ha lanciato un aumento di capitale da 58 milioni, tra il 2013 e il 2014 ha sollecitat­o poco meno di 10 milioni e nel 2015 altri 50 milioni, più altri 6 milioni sono arrivati da un’operazione con Société Generale. Insomma, senza contare l’ultima delega del 2018, MolMed ha ricevuto da Piazza Affari circa 170 milioni di euro.

È all’interno di questo quadro, dunque, che deve essere maturata la decisione della famiglia Berlusconi, tanto più ormai concentrat­a su Tv e media, di dare are all’asset un futuro diverso. Anche se proprio con il bilancio 2019 si comiciava a intraveder­e un futuro diverso per la s società: l l’ebitda ’ è risultato isultatoll­arga- -mente positivo rispetto agli anni passati (3,3 ( 3,3 milioni contro il dato negativo di 2,2 milioni dell’anno precedente) e la perdita si è attestata a 400 mil mila a euro.

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