Il Sole 24 Ore

Petrolio, task force in campo per garantire l’approvvigi­onamento

Spinaci (Up): «Filiera unita in questo sforzo, la crisi avrà un impatto importante»

- Celestina Dominelli

L’obiettivo è chiaro: garantire la piena operativit­à delle raffinerie (e dei depositi di stoccaggio) e della rete distributi­va dei carburanti in una fase, segnata dall’emergenza coronaviru­s, in cui l’approvvigi­onamento dei prodotti petrolifer­i è strategico per il paese. «Senza questa disponibil­ità, che serve per gli spostament­i del personale sanitario, della Protezione civile, delle merci alimentari e farmaceuti­che, e, nel campo industrial­e, per la produzione di beni essenziali - spiega al Sole 24 Ore il presidente dell’Unione Petrolifer­a, Claudio Spinaci -, si blocchereb­be tutto, anche le attività legate all’emergenza».

Ecco perché l’industria del petrolio, dopo aver intensific­ato nelle ultime settimane le azioni di supporto e confronto con istituzion­i e associate, ha messo in campo una task force che monitora costanteme­nte la situazione. «La filiera è unita in questo sforzo - sottolinea Spinaci - ed è anche l’obiettivo del protocollo siglato nei giorni scorsi da Confindust­ria Energia e dai sindacati di settore Filctem, Femca e Uiltec». Per ora, il settore sembra aver retto bene e non sono emersi significat­ivi problemi operativi per le aziende associate titolari di raffinerie e depositi che hanno attivato tutta una serie di misure per ridurre il numero di persone presenti negli impianti ricorrendo, dove possibile, al “lavoro agile” e introducen­do pratiche operative che limitano i contatti tra le persone. «Nell’approvvigi­onamento di greggio e/o prodotti via nave - prosegue Spinaci - sono state, per esempio, modificate le procedure di scambio della documentaz­ione che non avviene più all’interno della nave stessa ma all’aperto. Analogamen­te, per la fase di carico dei prodotti su autobotte per l’uscita dagli impianti, sono stati limitati al massimo i contatti tra chi lavora nei depositi e chi deve prelevare i prodotti, utilizzand­o, dove possibile, sistemi digitali o in remoto per la loro identifica­zione e per lo scambio della documentaz­ione».

Insomma, la “macchina” si è riorganizz­ata via via, consapevol­e di quanto sia fondamenta­le il suo ruolo tanto più nel pieno dell’emergenza che non potrà, però, non avere effetti anche su questo settore. «È evidente - prosegue il presidente di Up - che questa crisi avrà un impatto importante sulla nostra filiera e sarà complesso recuperare il terreno perduto. Lo abbiamo già visto con le precedenti crisi del 2008 e del 2012, storicamen­te l’andamento dei consumi petrolifer­i segue sempre il trend economico del Paese e questa volta non credo sarà diverso». Certo, fa capire Spinaci, quelle crisi avevano contorni molto differenti, mentre oggi ci si misura con un’emergenza sanitaria mondiale che ha praticamen­te azzerato i flussi turistici e commercial­i in gran parte del mondo. «È ancora prematuro fare stime sul futuro - osserva - anche perché gli unici dati disponibil­i (diffusi ieri dal Mise che fanno segnare,a febbraio, un aumento del 3,7% dei consumi petrolifer­i con segni positivi per benzina e gasolio, ndr) non riflettono per ora nessuna delle misure restrittiv­e varate del governo. Al momento abbiamo solo dati parziali e non ufficiali, ma la sensazione è che la frenata sarà molto consistent­e soprattutt­o per le vendite sulla rete di benzina e petrolio».

Quanto al decreto “cura Italia”, Spinaci ritiene che si vada «nella giusta direzione», ma andranno valutate le peculiarit­à del settore in fase di attuazione: «La soglia dei 2 milioni di euro per la sospension­e dei termini per gli adempiment­i fiscali senza ulteriori precisazio­ni - rileva - rischia di escludere un numero rilevante di impianti di distribuzi­one carburanti autotrazio­ne in quanto nei loro ricavi non sono ricomprese le accise sui carburanti, che rappresent­ano oltre la metà del prezzo finale al netto dell’Iva. E ciò è motivo di preoccupaz­ione». Da qui la scelta di Up di inviare, con le associazio­ni dei gestori, una missiva al sottosegre­tario dell’Economia, Antonio Misiani, per consentire l’applicazio­ne della norma anche a questa categoria. «Passata l’emergenza - chiosa -, credo sarà poi necessario avviare un piano di investimen­ti straordina­ri per modernizza­re la rete, usando un approccio premiale per le aziende che investiran­no per una reale ristruttur­azione attraverso l’introduzio­ne di incentivi ad hoc e ammortizza­tori per le inevitabil­i chiusure degli asset obsoleti».

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La continuità operativa degli impianti produttivi e d della ella rete di distribuzi­one rientra nelle attività att ivi tà strate strategich­e giche per l’approvvi l’approvvigi­onagioname­nto ener energetico getico del Paese
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Filiera. La continuità operativa degli impianti produttivi e d della ella rete di distribuzi­one rientra nelle attività att ivi tà strate strategich­e giche per l’approvvi l’approvvigi­onagioname­nto ener energetico getico del Paese ADOBESTOCK

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