Il Sole 24 Ore

Produzione di sacche per la dialisi convertita alle mascherine FFP2

In una settimana modificate le macchine: subito ordini per 600mila pezzi

- Natascia Ronc Ronchetti hetti

Hanno lavorato per una settimana – tre soci e trenta dipendenti - nel più assoluto silenzio. Non volevano né illudersi né illudere, volevano essere sicuri che le tecnologie in loro possesso potessero funzionare. Alla fine ce l’hanno fatta, sono riusciti a utilizzare le macchine che servivano fino a pochi giorni prima per saldare le sacche per le dialisi. “Ci ha aiutati il fatto che siamo piccoli: abbiamo una struttura agile e snella”, dice Stefano Foschieri, amministra­tore delegato di Tecnoline, sede a Concordia sulla Secchia, uno dei comuni del Modenese che costituisc­ono l’ossatura del distretto biomedical­e di Mirandola. Tecnoline ha riconverti­to parte della produzione per rispondere all’emergenza nazionale. Ora, sette giorni su sette, ventiquatt­ro ore su 24, produce mascherine. Prima quelle chirurgich­e: da domenica scorsa ne sono già partite dallo stabilimen­to circa quindicimi­la, alla fine di questa settimana saranno trentamila. Poi partirà con le FFP2, quelle necessarie al personale medico e infermieri­stico che fronteggia, nei reparti di terapia intensiva, l’epidemia da Covid-19. A regime, saranno un milione al mese. «Per le FFP2 stiamo solo attendendo la conferma che possiamo saltare il passaggio delle certificaz­ione da parte dell’ente esterno preposto – spiega Foschieri -. Ci vorrebbe troppo tempo: un mese e mezzo. E il tempo non c’è». Per questo adesso si aggrappa alla deroga che dovrebbe consentire l’autocertif­icazione a tutte le aziende che producono DPI, vale a dire i dispositiv­i di protezione individual­e fondamenta­li per gli operatori che stanno combattend­o contro i il l virus ne nelle lle corsie degli ospedali. Tecnoline – un fatturato di 2,5 milioni di euro - è la prima azienda del distretto mirandoles­e che ha riconverti­to . In un batter d’occhio. Ha già ordini per 600mila pezzi da tutta Italia. Da aziende sanitarie dell’Emilia Romagna, da industrie alimentari, da ospedali come il Policlinic­o Gemelli di Roma. «Abbiamo predispost­o uno stampo di produzione – prosegue Foschieri -, perché prevediamo un forte aumento della richiesta». Se c’è qualche intoppo, adesso, riguarda il reperiment­o della materia prima. Il poliuretan­o e poi gli elastici. «Ma abbiamo ampliato la rete dei fornitori e fino ad ora siamo riusciti a superare le difficoltà», spiega ancora Foschieri. Il core business - sacche per dialisi e dispositiv­i per la raccolta del sangue e il trattament­o con l’ozono – resta. Ma ora l’azienda è sempre operativa con tre turni, non stacca mai le macchine. Aveva in cassa integrazio­ne alcuni operai, li ha richiamati tutti. E il massimo della produzione verrà raggiunto entro sette-dieci giorni.

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Nel distretto di Mirandola. Al lavoro in Tec Tecnoline noline alla produzione di masc mascherine herine

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