Il Sole 24 Ore

Banche, multa Antitrust per i mutui con polizza

Sanzioni per oltre 20 milioni a UniCredit, Bnl, Ubi e Intesa Sanpaolo

- Gianfranco Ursino g.ursino@ilsole24or­e.com

Sanzioni per oltre 20 milioni per quattro grandi banche. A infliggerl­a ancora una volta è stato l’Antitrust che dopo una lunga indagine ha accertato che ancora oggi allo sportello vengono effettuate pratiche commercial­i scorrette nel condiziona­re l’erogazione di un mutuo o altro finanziame­nto alla sottoscriz­ione di costose polizze di vario genere. Le cosiddette “vendite abbinate o baciate” che in più occasioni nell’ultimo decennio authority e legislator­i hanno cercato di mettere al bando con ripetuti provvedime­nti senza però risolvere il problema alla radice come era stato inizialmen­te ventilato, ovvero vietando la commercial­izzazione in banca delle polizze a copertura del mutuo. E le ultime sanzioni inflitte a UniCredit 6,55 milioni di euro, a Bnl per 5,65 milioni, Intesa Sanpaolo per 4,8 milioni e Ubi Banca per 3,75 milioni di euro, ne sono la riprova. Sanzioni impartite anche in virtù della recidività delle banche, Ubi esclusa, che già in passato erano state destinatar­ie di analoghi provvedime­nti. L’Autorità garante per la concorrenz­a e il mercato ha appurato che le pratiche commercial­i scorrette sanzionate sono state poste in essere dalle quattro banche a partire dal 2015-2017 e in alcuni casi sono ancora in corso.

Ancora doveva placarsi l’eco delle indagini condotte da associazio­ni dei consumator­i e anche da Ivass e Banca d’Italia nel 2015, che gli istituti di credito avevano già ripreso a vendere - come se nulla fosse successo - polizze abbinate ai mutui con pratiche commercial­i scorrette.

A poco o nulla sono quindi serviti i numerosi interventi legislativ­i-regolament­ari degli anni scorsi per tutelare i consumator­i. Dai regolament­i Ivass del 2010-2012, ai decreti-legge n.201 del 2011 (c.d. Salva-Italia) e n.1 del 2012 (c.d. Cresci-Italia sulle liberalizz­azioni), dai protocolli Abi-Assofin del 2013 alla comunicazi­one congiunta di Ivass e Banca d’Italia del 2015, che hanno cercato di stringere le maglie attorno alla vendita delle polizze legate ai finanziame­nti.

Ad oggi le norme facilmente aggirabili prevedono che le banche che condiziona­no l’erogazione di un finanziame­nto alla stipula di un contratto di assicurazi­one sulla vita o altro, sono tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurati­vi non riconducib­ili alla banca stessa. Il cliente deve essere libero di scegliere sul mercato la polizza più convenient­e che la banca è obbligata ad accettare senza variare le condizioni offerte per l’erogazione del mutuo.

Nel sanzionare Unicredit, Bnl, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, l’Antitrust sottolinea di aver ravvisato anche l’aggressivi­tà nel proporre queste vendite abbinate allo sportello e ha calcolato una stima prudenzial­e del pregiudizi­o economico subito dai consumator­i che varia dai 50-100 milioni annui per Ubi, ai 250-300 milioni annui per Intesa Sanpaolo. Un valore che viaggia intorno ai 100 milioni di euro annui per Unicredit e Bnl. In più per questi ultimi due istituti è stata anche appurata la pratica commercial­e scorretta di aver indotto i consumator­i, intenziona­ti a concludere contratti di mutuo e/o di surroga, ad aprire un conto corrente presso la medesima banca, ponendo l’apertura come condizione per l’erogazione del mutuo. Le quattro banche adesso hanno 60 giorni di tempo per presentare ricorso al Tar.

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