Il Sole 24 Ore

Lufthansa ora è spazzatura

L’agenzia Moody’s taglia il rating del vettore a Ba1 Domani il bilancio 2019

- Mara Monti

Ora il titolo è «spazzatura». Lufthansa tra le principali compagnie europee che con Ryanair si contende il podio di numero uno in Europa ha ricevuto lo sgradito medito creditizio di «junk» dall’agenzia Moody’s. Il rating dei suoi strumenti creditizi è stato abbassato a Ba1 da Baa3 motivando la decisione per l’impatto della diffusione del coronaviru­s e il forte calo dei passeggeri. Secondo Moody’s ad aggravare la situazione sono stati «il deterioram­ento dell’outlook economico globale e il calo dei prezzi del petrolio che stanno creando degli shock in diversi settori, in diverse aree e in diversi mercati».

La compagnia tedesca che domani pubblicher­à i dati di annuali 2019 - risultati che si riferiscon­o allo scorso anno quindi prima della crisi coronaviru­s - ha proposto di non distribuir­e il dividendo come misura straordina­ria per rispondere alla crisi. Ieri in Borsa il titolo Lufthansa ha guadagnato il 3,19% in linea con il rimbalzo degli altri listini azionari.

Nei giorni scorsi il vettore aveva annunciato la messa a terra dei due terzi della sua flotta di 800 aerei e la d drastica rastica riduzione dei voli fino a al l 90% della propria capacità per i collegamen­ti a lungo raggio. In Europa, invece, il gruppo garantirà solamente il 20% della capacità dei posti: solo un collegamen­to su ogni dieci dei voli programmat­i su lungo raggio e uno su cinque su quelli sulle tratte brevi e medie.

Tra le altre compagnie del gruppo, da lunedì Austrian Airlines ha cancellato tutto il suo network dal momento che il governo di Vienna ha chiuso i cieli del paese, mentre Brussels Airlines adotterà la stessa misura a partire da sabato 19 aprile.

La stampa tedesca ha riportato che il numero uno di Lufthansa Carsten Spohr avrebbe già incontrato il cancellier­e tedesco Angela Merkel per sondare il governo su eventuali aiuti di Stato. Berlino starebbe già studiando misure per venire incontro al settore del trasporto aereo. Del resto, senza aiuti di Stato molte compagnie aeree rischiano il default: ieri la Iata, l’associazio­ne delle compagnie aeree ha detto che il settore nel suo complesso ha bisogno di aiuti pubblici tra 150-200 miliardi di dollari. Soltanto negli Usa, si sta studiando un pacchetto di sovvenzion­i da 50 miliardi di dollari.

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