Imprese in campo per l’emergenza parte la corsa alle donazioni
Iniziative. Berlusconi e Moncler donano 10 milioni ciascuno per realizzare l’ospedale a Portello Stesso importo da Caprotti per la Lombardia e dalla famiglia Agnelli per la Protezione civile
Le imprese corrono in soccorso dei territori più in difficoltà di fronte all’emergenza Coronavirus. Da due giorni sono partite donazioni e commesse gratuite per sostenere ospedali e iniziative messe in piedi con urgenza in queste ore.
La prima grande opera da costruire, l’ospedale all’interno dei padiglioni della ex Fiera di Milano, sarà sostenuta dai privati. In primis da Silvio Berlusconi che ha donato alla Regione Lombardia 10 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale nel quartiere Portello. La struttura conterrà 400 posti e dovrebbe essere costruita in tempi record, nel giro di una decina di giorni. In questo momento si stanno cercando attrezzature, dai letti ai respiratori, in tutto il mondo. Anche Moncler metterà a disposizione 10 milioni sempre per la stessa struttura. Tra i donatori ci sono anche la Fondazione Invernizzi, Allianz e Sapio con interventi diretti per l’ospedale.
Altro contributo per il rapido funzionamento della struttura è quello degli albergatori, che si dicono pronti a ospitare il personale che arriverà per lavorare nella nuova struttura. L’ospedale darà lavoro a 1.200 persone tra medici e infermieri, e ovviamente in molti potrebbero avere difficoltà a trovare subito alloggio.
Le grandi aziende e le grandi famiglie sono in prima linea su tutto il territorio nazionale. Gli Agnelli donano 10 milioni a beneficio della Protezione civile. Inoltre Exor e le controllate Fca, Ferrari e Cnh Industriale stanno acquistando presso fornitori esteri 150 respiratori e materiali medico-sanitari. Sono stati inoltre offerti aiuti di “scouting” per individuare le apparecchiature sui mercati internazionali. Da Giuseppe Caprotti, figlio del fondatore di Esselunga, arrivano altri 10 milioni, riuniti in un fondo a sostegno di iniziative terapeutiche in Lombardia e per un piano a favore dei più deboli. Il Consorzio di tutela del Grana padano ha donato 1 milione: «Doneremo 500mila euro alla Lombardia, 250mila euro al Veneto, 150mila euro a Piacenza, 50mila euro al Trentino e 50mila al Piemonte, toccando così tutte le aree della zona di produzione della nostro Dop, per l’acquisto di strumentazione sanitaria come respiratori, tamponi, mascherine», dice il presidente Nicola Cesare Baldrighi. Barilla dona 2 milioni e altrettanti il gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone, che ha messo a disposizione le risorse per l’ospedale Spallanzani di Roma.
La Croce Rossa italiana risponde intanto all’appello dei medici con 40 respiratori e diverse attrezzature per la terapia ospedaliera, in consegna alla Fiera di Rho, diventata in questo momento magazzino temporaneo. Altri 700mila euro arrivano dal gruppo Recordati per gli ospedali milanesi. Dalla Cina infine partirà un volo per l’Italia con altri 100 ventilatori polmonari e 2 milioni di mascherine, in parte acquistate e in parte donate.
Intanto I n t a n t o è previsto uno sconto fiscale a chi dona, con la garanzia che le risorse saranno spese velocemente per l’emergenza coronavirus. Le misure sono previste nel decreto Cura Italia che introduce una detrazione al 30% (con tetto a 30mila euro) per le erogazioni liberali, e consente che gli acquisti di forniture e servizi, se finanziati interamente tramite donazioni, possano avvenire per affidamento diretto, in deroga al Codice degli appalti (ma nel rispetto delle soglie).