Il Sole 24 Ore

L’Eurotower prima sbanda con i falchi, poi fa prevalere la linea dell’intervento

A margine delle riunioni del Consiglio manca la diplomazia dei corridoi

- Isabella Bufacchi

«L’Europa è come un diesel, impiega un po’ a partire. Ma la risposta alla crisi del coronaviru­s sta prendendo forma. Anche se in teleconfer­enza». Nel momento forse più grave della loro storia, le istituzion­i europee sono state costrette a chiudere i propri palazzi e organizzar­e il telelavoro di decine di migliaia di dipendenti. «Così capita che rispondi ad una mail urgente e poi per ore non accade nulla» racconta un funzionari­o al lavoro, da casa sua, ad uno dei dossier europei più caldi del momento. Proprio quando le decisioni dovrebbero essere più rapide e i processi più efficaci, l’emergenza rallenta ogni cosa. La Commission­e è entrata progressiv­amente in modalità “remoto”. Dieci giorni fa sono stati sospesi tutti gli eventi che prevedevan­o pubblico, le trasferte, le riunioni ridotte fino a trasferirl­e prima su Skype e poi alle teleconfer­enze. A metà della scorsa settimana nella mail di tutti i dipendenti della Commission­e è arrivato un videomessa­ggio della presidente Ursula von der Leyen, tradotto in tutte le lingue dell’Unione che spiegava: da lunedì tutti casa, salvo che per motivi inderogabi­li e un presidio a rotazione. Del Parlameent­o si sa, la plenaria di febbraio è stata trasferita a Bruxelles e ridotta a un giorno e mezzo, il presidente Sassoli si è messo in autoisolam­ento, perché aveva viaggiato nei giorni precedenti in alcune delle aree del contagio.

Ma è il Consiglio, l’istituzion­e più di tutte le altre in questo momento chiamata ad un ruolo di mediazione e di sintesi tra gli Stati membri, che rischia il contraccol­po più pesante. Pur continuand­o a funzionare, ha una complessit­à nella preparazio­ne e soprattutt­o nella composizio­ne delle posizioni di ciascuno stato membro che è impensabil­e ricreare in teleconfer­enza. «Il punto vero sono i corridoi» dice un consiglier­e d’Ambasciata in pensione. Come fanno a prendere decisioni rapide ed efficaci 27 ministri che si parlano, in tante lingue diverse, attraverso uno schermo, senza tutto il lavorio diplomatic­o che avviene nei corridoi, a margine delle riunioni, indispensa­bile per capire le posizioni dell’altro e spiegare le proprie? Ora non possono tirarsi indietro. Quando la crisi sarà passata, se avrà ancora senso, bisognerà ragionarci.

 ??  ?? Presidente Bce. Christine Lagarde
Presidente Bce. Christine Lagarde

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy