BoE: liquidità illimitata per le imprese
Bank of England comprerà dalla prossima settimana commercial paper a breve, anche di nuova emissione. A garantire il rischio di perdite per la banca centrale sarà il Governo
Azione congiunta.
Liquidità alle grandi imprese. Senza limiti predefiniti. In un’inedita collaborazione, il Tesoro britannico e la Bank of England - formalmente e sostanzialmente indipendenti - hanno deciso di concedere risorse direttamente alle aziende.
Il nuovo governatore Andrew Bailey, che lunedì ha sostituito Mark Carney, ha varato, su invito del Governo, la Covid Corporate Financing Facility (Ccff). Questo fondo acquisterà con cadenza quotidiana commercial paper - pagherò non garantiti, per semplificare - anche di nuova emissione, della durata massima di un anno emessi da tutte le imprese non finanziarie, «che diano un’importante contributo all’economia della Gran Bretagna» e che riescano a dimostrare di essere state finanziariamente sane prima dello scoppio dell’epidemia. Potranno accedere al programma anche imprese controllate da compagnie estere, e imprese con un gran numero di addetti o con sede in Gran Bretagna saranno «normalmente considerate come soddisfacenti i criteri di partecipazione». Occorre inoltre un rating minimo per le proprie emissioni. Per ciascuna impresa o ciascun gruppo potrà essere fissato un limite massimo per i finanziamenti. Le singole operazioni resteranno riservate.
Il tasso applicato avrà uno «spread minimo» su un tasso di riferimento, basato sulla curva dell’Ois, l’overnight index swap sulla sterlina. L’iniziativa avrà la durata di almeno un anno e sarà cancellata con un preavviso di almeno sei mesi. Ulteriori dettagli saranno annunciati lunedì prossimo.
I fondi verranno versati dalla Bank of England per conto del Tesoro. La manovra ha anche lo scopo di permettere alle banche di dedicarsi alle aziende, soprattutto medie e piccole, che dipendano dal credito bancario. Per aiutare le aziende di credito in questo compito, ricorda la BoE, sono già state varate altre misure la scorsa settimana: iniezioni di liquidità dedicate a finanziare i prestiti per le piccole e medie imprese e un azzeramento dei fondi anticiclici, che le aziende di credito devono creare per i momenti difficili.
Banca centrale e Tesoro riconoscono così la gravità della situazione anche dal punto di vista economico. Dopo un iniziale tentativo di affrontare l’epidemia senza grandi contromisure, ieri sera il primo ministro Boris Johnson ha annunciato la chisura delle scuole da domani e ha rilevato che il Governo sta valutando l’introduzione di regole più stringenti nella città di Londra. Nessuna ulteriore misura è esclusa in via di principio, mentre Scozia e Galles sono già andate oltre.
Sono tutte iniziative che incideranno, in prospettiva, anche sulle attività economiche, come ha mostrato anche ieri il crollo della Borsa di Londra e della sterlina. «Anche se le dimensioni dello shock economico generato dal Covid-19 è estremamente incerto, l’attività verosimilmente si indebolirà notevolmente, in Gran Bretagna nei prossimi mesi», ha confermato la BoE.
Il problema centrale è quello della liquidità. «Temporanee, ma significative, interruzioni nella catena dell’offerta e un’attività economica più debole potrebbero mettere in difficoltà i flussi di cassa e aumentare la domanda di capitale circolante da parte delle imprese». La facility ha quindi l’obiettivo, continua la banca centrale, di «aiutare le imprese di diversi settori a pagare i salari e i fornitori anche se dovessero sperimentare gravi interruzioni dei flussi di cassa».
Il fondo sarà finanziato con riserve addizionali della Banca centrale. Non inciderà quindi sul bilancio statale come avviene con altre misure di carattere fiscale. Non essendo però una misura strettamente monetaria, è stata annunciata dal Tesoro che ha affidato alla Bank of England il compito di gestire il fondo - che resterà separato dalle altre attività dell’autorità monetaria - per suo conto e coprirà le eventuali perdite. L’intera operazione crea un’inedita collaborazione tra due agenzie statali - Treasury e banca centrale - formalmente e sostanzialmente indipendenti che quindi, per conservare le forme, si sono scambiate due lettere per precisare compiti e limiti.
L’obiettivo: permettere alle aziende di pagare salari e fornitori in caso di stop dei flussi di cassa