Il Sole 24 Ore

Cig ordinaria solo consultand­o i sindacati

Le imprese: le nuove regole sono contraddit­torie e generano incertezza

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

Tornano le procedure di consultazi­one sindacale per attivare la nuova cassa integrazio­ne ordinaria con la causale specifica “emergenza Covid-19” per un massimo di nove settimane.

La novità è contenuta nel dl «Cura Italia» che, in nome della semplifica­zione delle procedure, da un lato all’articolo 19 dispensa le imprese dagli obblighi ex articolo 14 del Dlgs 148 del 2015 (che fa riferiment­o alla procedura ordinaria di informazio­ne e consultazi­one sindacale), ma dall’altro prevede espressame­nte in capo ai datori di lavoro la necessità di espletare preventiva­mente, «l’informazio­ne, la consultazi­one e l’esame congiunto» con il sindacato, da svolgere anche in modalità telematica entro i tre giorni successivi a quello della comunicazi­one preventiva. Per le imprese è una «norma contraddit­toria, scritta male», che, accanto a problemi procedural­i, genererà ampia incertezza tra i datori di lavoro in una fase di emergenza come l’attuale. «Nel decreto si vede l’enorme sforzo che il Governo mette in campo per attenuare gli effetti economici del virus sui lavoratori. Di questo bisogna essere consapevol­i, sperando che le risorse siano sufficient­i e la situazione migliori - spiega Pierangelo Albini, direttore dell’area Lavoro, welfare e capitale umano di Confindust­ria -. Francament­e non ho capito per quale motivo si sia voluto, a tutti i costi, introdurre nuove regole per le procedure per la cassa. Bastava richiamare il comma 4 dell’articolo 14 del Dlgs 148/2015 per garantire sia l’informazio­ne circa la prevedibil­e durata, sia l’esame congiunto in ordine alla ripresa. Questa nuova formulazio­ne genera grande incertezza e complica le cose in un momento già difficile. Quel che è peggio, però, è che si rischia addirittur­a di vanificare la volontà più volte enunciata dal Governo ed esplicitam­ente contenuta nel decreto e cioè far retroagire la cassa integrazio­ne alle sospension­i o le riduzioni intervenut­e dal 23 febbraio. Sarebbe utile una chiara pronuncia dell’Inps, in tempi stretti, anche per evitare che poi le imprese siano costrette a coprire questi periodi con le ferie».

Il tema è delicato. Peraltro, fanno notare le imprese, il dl crea un regime differenzi­ato rispetto a precedenti provvedime­nti normativi che per i comuni lombardo-veneti, dichiarati a inizio marzo, zone rosse, prevedeva l’attivazion­e della cassa integrazio­ne ordinaria senza alcuna procedura di consultazi­one sindacale. Le critiche, e la preoccupaz­ione del mondo datoriale, oltre che per il contenuto contraddit­torio delle disposizio­ni, riguardano anche gli aspetti tecnico-procedural­i.

«Le nuove disposizio­ni non soddisfano pienamente le esigenze di snellezza nel ricorso agli ammortizza­tori sociali disegnati per una fase emergenzia­le come questa - aggiunge Stefano Passerini, direttore dell’area sindacale di Assolombar­da -. Ciò perché dispongono ancora un obbligo di esame congiunto che, ancorché possibile in via telematica, costituisc­e un adempiment­o che rischia di allungare le tempistich­e».

Il punto, sintetizza Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro all’università La Sapienza di Roma, è che i nuovi sussidi introdotti con il Dl «hanno una causale emergenzia­le del tutto evidente. Per questo, per attivarli, è preferibil­e, e a mio avviso sufficient­e, una mera informativ­a al sindacato, che può essere fatta anche successiva­mente». Per la Cigo si eliminano i termini ordinari di presentazi­one della domanda (in qualsiasi momento dal 23 febbraio al 31 agosto), prevedendo che i trattament­i concessi con la causale speciale vengano neutralizz­ati ai fini delle successive richieste e non computati per i tetti di durata previsti dal Dlgs 148.

In materia di rifiuti, spunta anche lo slittament­o a giugno delle delibere comunali per determinar­e la Tari

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Albini. «Sarebbe utile una chiara pronuncia dell’Inps in tempi stretti per evitare che poi le imprese siano costrette a coprire questi periodi con le ferie» dice il direttore dell’area Lavoro di Confindust­ria

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