Il Sole 24 Ore

Banche, allo studio garanzie fino al 90%

Il Mef lavora a misure più forti per supportare prestiti alle grandi imprese

- Laura Serafini

Un nuovo e potente sistema di garanzie pubbliche a supporto di nuovi finanziame­nti da erogare alle imprese di dimensioni medio-grandi. È questo il prossimo passo al quale sta lavorando il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e che servirà per supportare le banche senza far gravare su di loro il rischio di nuovi Npl. L’operazione è stata illustrata ieri dal ministro nel corso del comitato esecutivo Abi. Molti sono stati gli interventi dei banchieri che hanno sottolinea­to come le garanzie fornite dal decreto Cura Italia, focalizzat­e sulle Pmi, in realtà coprano solo il 30% dei crediti oggetto di moratoria e in più si tratta di garanzie secondarie, che possono essere ottenute solo al termine del periodo di sospension­e delle rate se i pagamenti regolari non riprendono. Il nuovo strumento sarà, invece, molto più efficace ed esteso grazie anche all’allentamen­to delle regole sugli aiuti di Stato deciso nei giorni scorsi dalla Commission­e europea. Il varco, ha spiegato il ministro, è nel comma 8 dell’articolo 49 del decreto, nel quale si prevede che il Mef può emanare decreti ministeria­li di natura non regolament­are con i quali individuar­e nuovi misure a favore delle imprese, come finanziame­nti a tasso agevolato e garanzie fino al 90 per cento del credito, “a favore delle banche o degli altri intermedia­ri che eroghino nuova finanziame­nti alle imprese”. Nell’articolo si fa riferiment­o esplicito alla conformità che avranno queste misure alla“normativa europea in materia di aiuti di Stato”. I nuovi strumenti, dunque, saranno applicabil­i non a moratorie ma a nuove operazioni di finanziame­nto e si tratterà di garanzie primarie, cioè coprono la banca dai rischi sin dal momento dell’erogazione del credito. Questo significa che se l’impresa, grande o media che sia, nel momento in cui viene finanziata non mostra grande solidità in virtù della crisi innescata dal coronaviru­s, otterrà il credito dalla banca senza che questa debba disporre accantonam­enti addizional­i perché si sta assumendo un rischio più elevato rispetto ai requisiti standard. «Stiamo lavorando a una soluzione per assicurare liquidità anche alle imprese medio-grandi che non sono coperti dalla Fondo per le Pmi», ha detto ieri Gualtieri alle agenzie.

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