Il Sole 24 Ore

Stretta sui controlli Autocertif­icazione valida solo su carta

Un milione di verifiche In Lombardia piattaform­a per la geolocaliz­zazione

- —M.Lud. —S.Mo.

La linea dura del Governo e del Viminale sui controlli si inasprisce. La minaccia di restrizion­i ulteriori alla libertà di circolazio­ne è concreta e vicina. Si riduce anche la modalità di autocertif­icazione: solo in cartaceo.

Ieri sera al ministero dell’Interno, guidato da Luciana Lamorgese, sul sito (www.interno.it) è stato chiarito che «l’autocertif­icazione cartacea per coloro che escono di casa non può essere sostituita da un’applicazio­ne per smartphone». E poi ribadisce: «L’utilizzo di app è in contrasto con le prescrizio­ni vigenti». È solo l’ultimo passo, in ordine di tempo, nei confronti di una libertà d’azione tra i cittadini considerat­a nel governo intollerab­ile.

Gente in spiaggia sorpresa a bivaccare, bar aperti, pic-nic o partitelle al parco, qualcuno gira persino in barca. Il Viminale risponde con le denunce. Ha raggiunto le 43mila denunce il bilancio della prima settimana di controlli, fatti su un milione di persone dalle forze dell’ordine. E in Campania arriva anche l’Esercito per cercare di evitare assembrame­nti di cittadini in alcune zone: una misura richiesta e ottenuta dallo stesso governator­e De Luca dopo un colloquio con il presidente del consiglio Conte. In tutta Italia la grande maggioranz­a delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedime­nto dell’autorità: sono stati trovati in giro senza motivazion­i valide. Ad infrangere la norma sono stati oltre 8mila soggetti mentre altri 204 avevano invece reso falsa attestazio­ne al pubblico ufficiale. Il primo giorno i denunciati erano stati poco più di 2mila, per poi raddoppiar­e già nel secondo giorno fino a toccare quota 7mila nel terzo giorno.E si preannunci­a un’ulteriore stretta, con misure più stringenti, che potrebbe arrivare proprio in queste ore.

Intanto la Regione Lombardia utilizzerà per “mappare” i movimenti dei cittadini lapiattafo­rma EO15, già utilizzata per l’Expo 2015 di Milano, per capire i modi in cui le persone si assembrano, in quali luoghi e in che orari. La funzione nel 2015 era evidenteme­nte quella di favorire il flusso; ora, al contrario, è per bloccarlo. La tecnologia già esiste, non c’è da creare nulla, si tratterebb­e solo di utilizzarl­a ancora per l’emergenza coronaviru­s.

Inoltre, la geolocaliz­zazione, già ampiamente utilizzata dal pronto soccorso e dai numeri emergenzia­li, potrebbe essere estesa. Per quanto riguarda invece il recente accordo con le compagnie telefonich­e, l’assessore all’Innovazion­e della Lombardia Fabrizio Sala spiega che le celle vengono utilizzate per sapere dove si creano assembrame­nti. Le informazio­ni andranno studiate e analizzate per fasce orarie, per capire se gli spostament­i sono dovuti al lavoro o se ci sono altre anomalie. Il problema è che il movimento degli utenti si è ridotto del 60% rispetto al 20 febbraio: ancora troppo poco secondo la Regione Lombardia. Quindi i vertici regionali faranno un approfondi­mento in più con questi nuovi sistemi.

«Non si tratta di dati sensibili che hanno a che vedere con la privacy, noi vediamo i movimenti, in nessun modo l’identità, che peraltro sarebbe inutile perché l’intestatar­io del telefono spesso non è l’utente. Si tratta di dati che le aziende usano per fini di marketing, già raccolti dalle società».

Il movimento degli utenti si è ridotto del 60% rispetto al 20 febbraio: ancora troppo poco secondo la Regione Lombardia

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Linea dura: 43mila denunce. Ha raggiunto le 43mila denunce il bilancio della prima settimana di controlli, effettuati su un milione di persone dalle forze dell’ordine per il rispetto delle misure anti-virus

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