Ipotesi di Governo: golden power esteso a banche e assicurazioni
Misiani a Radio 24: «Difenderemo le aziende strategiche»
Golden power più forte: non solo sui settori dell’energia e delleinfrastrutture ma estesa anche a banche e assicurazioni. Con una norma da inserire nel decreto legge Cura Italia durante l’approvazione in Parlamento. Il governo si muove: la percezione del “rischio Italia” sale rapida, a palazzo Chigi cominciano le riunioni. La soluzione in tasca non ce l’ha nessuno. Ma i messaggi e le dichiarazioni si moltiplicano. A 24Mattino (Radio 24) il viceministro dell’Economia Antonio Misiani conferma: «Con la presidenza del Consiglio stiamo valutando il rafforzamento di strumenti come la golden power».
Mef, palazzo Chigi - il premier Giuseppe Conte, il segretariato generale, i servizi di informazione e sicurezza - ma anche la Difesa stanno concentrando risorse e schemi di proposte per giungere a una sintesi ancora prematura. In ballo c’è anche il ripristino della cosiddetta «norma antiscorrerie» prevista dal decreto legge 148 del 2017 concepita dall’allora titolare del Mise Carlo Calenda. C’è poi Consob, con le sue azioni a ripetizione di trasparenza e di tutela. Ma la turbolenza del mercato è enorme. Un ruolo nuovo lo ha assunto il Copasir, presieduto secondo regolamento da un membro dell’opposizione, Raffaele Volpi (Lega). Il comitato parlamentare oggi è molto compatto al suo interno e, soprattutto, è diventato soggetto politico di riferimento e di impulso per l’esecutivo. Il Copasir ha informazioni riservate e privilegiate di intelligence economica, un patrimonio decisivo per orientare le decisioni difensive e aggressive per proteggere l’economia nazionale. Le informazioni sulle stime degli analisti nazionali e internazionali per il Pil italiano viaggiano su dati tragici: dal 3 fino al 5% negativo. Al di là delle soluzioni da concepire ci vogliono segnali forti: riguardano l’esercizio della sovranità di governo dell’Italia, la golden power è solo uno strumento e neanche così tempestivo. La Francia, in questo senso, non ha avuto timori. Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), vicepresidente del comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica, prima dell’emergenza Covid-19 aveva presentato una proposta di legge per consolidare l’azione politica di governo e parlamento sulla sicurezza nazionale, compreso un rafforzamento dell’intelligence economica. Ora avverte: «Bisogna salvaguardare il Sistema Italia da ogni colonizzazione predatoria e speculazione internazionale. Specie ora, con la nostra Borsa sotto attacco. Presenteremo un pacchetto di emendamenti al decreto “Cura Italia” sui temi della sicurezza nazionale». Ricalcano le norme della proposta di legge e «prevedono l’estensione della golden power ai settori strategici» oltre a «coinvolgere Cassa Depositi e Prestiti, BancoPoste e Invitalia per la sicurezza del sistema industriale». Aggiunge Urso: «Bisogna poi predisporre le necessarie contromisure per evitare che quanto previsto nel decreto “Cura Italia” per la digitalizzazione della pubblica amministrazione non diventi il “cavallo di Troia” per le aziende cinesi già oggetto della relazione del Copasir al Parlamento sul 5G». Nel Dl “Cura Italia” è passata anche la norma per il rinvio delle domande a palazzo Chigi sulle acquisizioni societarie. Ma la terapia d’urto per salvare l’economia italiana, sempre più urgente, ancora non c’è.