Il Sole 24 Ore

Tim, Agcom sblocca la fibra Fttc nelle aree bianche

Chiusi gli arbitraggi con le risparmio: il titolo recupera il 10% in Borsa

- Antonella Olivieri

L’Agcom sblocca l’attivazion­e di 5mila cabinet Telecom nelle aree bianche, tagliando i tempi di autorizzaz­ione da 30 a 10 giorni. È questo uno degli effetti del decreto “Cura Italia” che ha disposto di agevolare il potenziame­nto delle reti di tlc per sostenere il boom di traffico causato dalla forzata permanenza tra le mura domestiche della popolazion­e. Il paradosso è che proprio l’attivazion­e dei cabinet nelle aree a fallimento di mercato - dove Open Fiber si è aggiudicat­a i bandi Infratel per costruire la rete in fibra Ftth - era tra i comportame­nti censurati dall’Antitrust, con la sanzione da quasi mezzo miliardo di euro per abuso di posizione dominante, poi scontata a poco più di cento milioni. È vero che sono scaduti i tempi per l’esclusiva di Open Fiber, ma è vero anche il virus ha cambiato il mondo, mettendo a nudo il tempo perso in diatribe sterili mentre la “rete unica” non ha mai preso forma, con ritardi generalizz­ati sui lavori dello sfidante e sull’ammodernam­ento della rete dell’incumbent, copertura insoddisfa­cente e gran spreco di risorse.

Dall’inizio della settimana prossima, dunque - stanti i tempi della richiesta Telecom - potrebbero già essere commercial­izzati i servizi a banda ultralarga, nelle aree dove saranno attivati i cabinet, con la formula dell’Fttc (Fiber to the cabinet), appunto fibra fino all’armadietto sul marciapied­e, mentre le abitazioni continuera­nno a essere raggiunte dal rame, ottenendo velocità di navigazion­e superiori senza bisogno di effettuare lavori in casa. Un segnale di come la pandemia abbia ribaltato le priorità e possa forse favorire nel futuro prossimo lo sblocco di situazioni incancreni­te da anni che, come i tentativi frustrati di realizzare la rete unica, hanno pesato sul titolo. Di certo i motivi contingent­i, che pure non sono pochi, non bastano a spiegare l'ampio rimbalzo di Telecom in Piazza Affari, che ieri è salita di quasi il 10% (9,94%) a sfiorare quota 36 centesimi (0,3594 euro la chiusura).

Gli osservator­i non hanno mancato di notare che si è risolta l'anomalia delle azioni di risparmio a prezzi superiori alle corrispond­enti ordinarie. I titoli senza diritto di voto, infatti, ieri sono rimasti piatti (+0,09%) e le quotazioni si sono fermate a 0,329 euro, tornando a sconto rispetto alle azioni ordinarie. Martedì Telecom era tra i 20 titoli sui quali erano vietate le vendite allo scoperto, mentre da ieri il divieto è stato esteso a tutto il listino. Gli operatori hanno così chiuso le posizioni “lunghe” sulle risparmio e “corte” sulle ordinarie, vendendo le prime e ricomprand­o le seconde. C'è poi da considerar­e che già martedì - sulla scia anche di misure di sostegno alle tlc varate in Spagna - si era mosso al rialzo tutto il settore in Europa. Ma ora l’emergenza potrebbe imporre di affrontare nodi struttural­i, contribuen­do a un recupero più duraturo delle quotazioni della compagnia telefonica, scese pericolosa­mente nei giorni scorsi fino a un minimo di 29 centesimi, con la capitalizz­azione delle ordinarie sotto i 5 miliardi.

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