Il Sole 24 Ore

Morgan Stanley vende a Lodi deposito di gas da 1,2 miliardi

Tra i potenziali interessat­i operatori come Snam, First State e Macquarie

- Cheo Condina

Sul mercato M&A dell’energia è pronto ad arrivare a maturazion­e un nuovo dossier da oltre 1 miliardo di euro di valore complessiv­o: Ital Gas Storage, società controllat­a da Morgan Stanley Infrastruc­ture Partners, a cui fa capo un maxi deposito sotterrane­o di gas nella Pianura Padana, vicino a Lodi.

Il colosso americano, infatti, come riportato da Radiocor, dopo avere avviato e realizzato il progetto e ad avere messo in funzione l’infrastrut­tura a fine 2018, starebbe ora riflettend­o sulla possibilit­à di metterla sul mercato. Ufficialme­nte, va precisato, nessuna decisione è stata presa e – complice l’emergenza Coronaviru­s – l’eventuale avvio del processo potrebbe subire ulteriori ritardi. In ogni caso, vari advisor sono già al lavoro attorno al riassetto, che ha dimensioni rilevanti: Ital Gas Storage è a tutti gli effetti un asset regolato, forte di una concession­e trentennal­e, che secondo gli addetti ai lavori può garantire un rendimento “high single digit”. Per questo, sul mercato, il primo operatore indipenden­te italiano nello stoccaggio gas viene valutato intorno alla cifra di 1,2 miliardi, compreso il debito da 860 milioni rifinanzia­to a tassi più vantaggios­i proprio l’anno scorso con un maxi pool di banche, a fronte dei minori costi di costruzion­e.

La dimensione del dossier, associata alla specificit­à del business, restringe in maniera significat­iva la platea di soggetti potenzialm­ente interessat­i. Tra gli operatori, in particolar­e, si fanno tre nomi: Macquarie, First State e Snam.

Il primo è un investitor­e da sempre interessat­o al mercato italiano, dove peraltro già controlla Società Gasdotti Italia, secondo operatore italiano di trasporto del gas naturale. First State, invece, è salita agli onori della cronaca l’anno scorso, quando ha comprato da E.On il 48% di Olt, il rigassific­atore galleggian­te al largo di

Livorno, di cui Snam ha rilevato di recente il 49% da Iren. Il maxi fondo australian­o ha dimostrato spiccate capacità nel relazionar­si con il contesto italiano ed è evidente che tra Olt e Ital Gas Storage potrebbe realizzare sinergiei. Infine c’è Snam, che data la natura del proprio business e la leadership in Italia (e in Europa) potrebbe dare un’occhiata a questa opportunit­à, tenendo ben presente che il gruppo guidato da Marco Alverà svolge sempre una attenta selezione in base alle prospettiv­e di redditivit­à dell’asset e alla coerenza con i criteri d’investimen­to.

Il super deposito sotterrane­o di Ital Gas Storage, per il momento, è operativo solo parzialmen­te ma a regime ha una capacità di circa 1,3 miliardi di metri cubi e la possibilit­à di scambiare 27 milioni di metri cubi di gas al giorno sulla rete. In prospettiv­a, vista la centralità del gas nella transizion­e energetica italiana ed europea, potrà giocare un ruolo rilevante sia perché permette agli operatori di comprare la commodity con il giusto timing (di prezzo) per poi immagazzin­arla sia perché può rappresent­are una riserva strategica, sempre utile al momento del bisogno per un Paese importator­e come l’Italia.

1,3

MILIARDI DI METRI CUBI La capacità complessiv­a di stoccaggio del deposito del Lodigiano

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