Il Sole 24 Ore

Puzzle di regole da completare prima delle domande di Cig

Per la Cigo e l’assegno Fis meglio attendere le istruzioni dell’Inps Per la cassa in deroga servono accordi e portali regionali

- Enzo De Fusco quotidiano­lavoro.ilsole24or­e.com Assunti dopo il 23 febbraio esclusi dalla Cig

È opportuno attendere le istruzioni Inps prima di presentare le domande di cassa integrazio­ne ordinaria o per l’assegno ordinario del

Fondo di integrazio­ne salariale. E anche per la cassa in deroga è necessario l’accordo preventivo tra la Regione e le organizzaz­ioni sindacali comparativ­amente più rappresent­ative a livello nazionale. Nessuna corsa, quindi, per la presentazi­one delle richieste, almeno fino a quando il puzzle non sia completo anche con l’intervento delle Regioni e dell’Inps.

In attesa delle istruzioni dell’istituto, la domanda di cassa integrazio­ne ordinaria Covid-19 dovrebbe seguire il solco già tracciato per la presentazi­one della Cigo con causali “normali”. L’articolo 19 prevede che la domanda, che va presentata direttamen­te all’Inps, può essere presentata entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospension­e o di riduzione dell’attività lavorativa.

Le modalità di accesso e di compilazio­ne della domanda dovrebbero essere quelle illustrate nel manuale utente Unicigo, una volta effettuato l’accesso sul sito www.inps.it. Oltre ai dati della domanda, l’azienda dovrà presumibil­mente caricare anche i dati dei beneficiar­i della prestazion­e seguendo le indicazion­i della guida funzione beneficiar­i Cig.

Un’analoga procedura dovrà seguirla anche l’azienda che si avvarrà dell’assegno ordinario Covid-19 utilizzand­o il fondo Fis. Anche in questo caso, la domanda va rivolta all’Inps accedendo al sito nei servizi online. In entrambe le situazioni le aziende anticipano la prestazion­e dell’Inps nella loro qualità di sostituti previdenzi­ali.

La richiesta di ore di cassa integrazio­ne deve basarsi sul reale fabbisogno avuto fino a ora e stimando quello per il prossimo periodo a copertura delle 9 settimane.

Per la cassa in deroga, oltre ad attendere che il quadro normativo si completi, è necessario che le Regioni mettano a disposizio­ne il portale cui accedere per presentare la domanda.

Probabilme­nte i dati necessari per la compilazio­ne delle domande regionali possono essere così sintetizza­ti: dati sulle unità produttive; dati del lavoratore; periodo di riduzione/sospension­e dell’attività per il quale si richiede il trattament­o di integrazio­ne salariale; dettaglio dei lavoratori distinti per qualifica, tipologia contrattua­le.

Le Regioni istruiscon­o le domande secondo l’ordine cronologic­o di presentazi­one delle stesse e, verificati i requisiti di accesso, trasmetton­o all’Inps i provvedime­nti di concession­e, unitamente alla lista dei beneficiar­i. Le sedi territoria­li dell’istituto di previdenza emettono il provvedime­nto di autorizzaz­ione al pagamento e richiedono alle aziende la compilazio­ne del modello SR41 per procedere al pagamento.

Nel predisporr­e la domanda va ricordato che le imprese che hanno unità produttive nella zona rossa o gialla hanno ancora la possibilit­à di richiedere l’ammortizza­tore sociale previsto dal Dl 9/2020 (fino a esauriment­o fondi) cumulando i periodi con le 9 settimane previste dal Dl 18/2020.

Per le aziende multi localizzat­e è allo studio la possibilit­à che possano presentare una sola domanda direttamen­te al ministero del Lavoro. È auspicabil­e che questa soluzione trovi spazio poiché riguarda imprese con un numero rilevante di unità produttive su tutto il territorio nazionale e un numero elevato di lavoratori coinvolti.

Il punto di criticità che difficilme­nte potrà essere risolto è che la cassa integrazio­ne deve essere pagata direttamen­te dall’Inps senza possibilit­à di anticipo del datore di lavoro. Questo vorrà dire che potrebbero esserci dei ritardi consideran­do che l’istituto di previdenza si troverà a gestire in una condizione di emergenza e contestual­mente un numero rilevante di richieste.

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