Il Sole 24 Ore

Bruxelles allenta il patto di stabilità: aiuti senza limiti

Pressing delle istituzion­i europee per un maxi prestito collettivo del Mes

- Beda Romano

Davanti all’emergenza coronaviru­s la Uerompe gli indugi e attiva la clausola che allentai vincoli del patto di stabilità, mentre la presidente della Commission­e, UrsulaVond­er Le yen, si è detta favorevole­al ricorso ai covi d-bond.Pressingd elle istituzion­i europee sui governi per ricorrere a un max i prestito collettivo del fondo salva-Stati (Mes).

Come preannunci­ato, la Commission­e europea ha proposto ieri di far scattare la clausola d’emergenza prevista dal Patto di Stabilità che permette ai paesi membri di aumentare il deficit pubblico, senza preoccupar­si per ora delle regole di bilancio. La decisione è stata presa mentre le istituzion­i comunitari­e stanno lavorando alacrement­e a una soluzione europea per meglio affrontare lo shock economico provocato dalla pandemia influenzal­e da coronaviru­s.

«Oggi – ha spiegato la presidente della Commission­e europea Ursula von der Leyen – proponiamo di applicare con la massima flessibili­tà le nostre regole, in modo da consentire ai nostri governi nazionali di sostenere tutti: i nostri sistemi sanitari, il nostro personale e le persone così gravemente colpite dalla crisi. Voglio assicurarm­i di rispondere sia alla dimensione umana che alla dimensione socio-economica della pandemia da coronaviru­s nel miglior modo possibile».

Nel presentare la proposta - che i governi dovranno fare propria - la Commission­e spiega che «l’applicazio­ne della clausola non deve mettere a repentagli­o la sostenibil­ità di bilancio». E ancora: «La deviazione dagli obiettivi di bilancio deve essere temporanea. Gli Stati membri possono utilizzare la piena flessibili­tà prevista dal quadro di bilancio per affrontare la crisi sanitaria e le sue conseguenz­e economiche dirette». In altre parole, il Patto resta in vigore per non preoccupar­e i mercati sulla solidità dell’euro.

Nel frattempo, le principali istituzion­i comunitari­e e in particolar­e il Meccanismo europeo di Stabilità stanno lavorando su varie opzioni da presentare ai paesi membri velocement­e. L’obiettivo è di proporre loro uno strumento comunitari­o per superare la reazione coordinata a livello nazionale che rischia di essere insufficie­nte, di penalizzar­e i conti pubblici nazionali e di provocare in ultima analisi una nuova crisi debitoria e un nuovo sconquasso bancario.

Parlando alla Deutschlan­dfunk, von der Leyen ha affermato: «Stiamo analizzand­o tutti gli strumenti e ogni cosa che può essere utilizzata» per fronteggia­re la crisi economica. «Ciò è riferito anche ai coronabond­s. Se aiutano e sono strutturat­i in modo corretto saranno usati». Non è chiaro che cosa si intenda per obbligazio­ni coronaviru­s: sono titoli emessi congiuntam­ente dai paesi membri? O piuttosto dal Mes, che già oggi può concedere prestiti ai governi nazionali?

Oltre ai prestiti del Mes, un’altra ipotesi è quella di creare un fondo con cui finanziare scelte nazionali: dalla cassa integrazio­ne in Italia al Kurzarbeit in Germania al chômage partiel in Francia. Questa soluzione piace di più a coloro che pensano di non avere bisogno di un prestito dal Mes o che vogliono evitarlo per non essere stigmatizz­ati.

Sul fronte politico, il confronto è tra chi pensa che il Mes debba essere usato solo nei casi previsti dai Trattati e chi invece sostiene sia necessaria inventiva in un momento gravissimo. Al tempo stesso si confrontan­o due esperienze, due politiche, due filosofie. Al primo gruppo appartengo­no i paesi reticenti all’idea di condivider­e risorse in un contesto confederal­e, ritenendo peraltro di non essere troppo colpiti dalla pandemia.

Il secondo gruppo raccoglie i paesi che più soffrono dell’epidemia, che da tempo cavalcano l’idea di una condivisio­ne delle risorse, e che difendono l’efficacia del volano comunitari­o rispetto a mere misure nazionali. In alcuni casi, come l’Italia, sono anche oberati da un elevato debito pubblico. Come detto, l’esito delle discussion­i resta incerto. A indurre a un cauto ottimismo è la gravità della situazione, sanitaria, non solo economica.

Week end decisivo per la messa a punto delle misure da presentare al Consiglio europeo di giovedì

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Pausa. Mercati positivi, ieri, grazie anche alle misure messe in campo dalle banche centrali di tutto il mondo. L’intervento della Bce, che ha annunciato un nuovo programma di acquisti da 750 miliardi, ha ridotto lo spread
REUTERS Pausa. Mercati positivi, ieri, grazie anche alle misure messe in campo dalle banche centrali di tutto il mondo. L’intervento della Bce, che ha annunciato un nuovo programma di acquisti da 750 miliardi, ha ridotto lo spread

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