Il Sole 24 Ore

Berlino, manovra straordina­ria pari al 10% del Pil

Verso allentamen­to dei vincoli sul debito Lockdown in Baviera

- Isabella Bufacchi Dal nostro corrispond­ente FRANCOFORT­E

La Baviera e il suo presidente governator­e Markus Söder, leader della Csu e con standing da cancellier­e, hanno fatto da apripista in Germania nella gestione dell’emergenza senza precedenti del coronaviru­s, sotto il profilo dell’isolamento per contenere la pandemia e dell’extra spesa pubblica. Da oggi la Baviera è in lockdown, da lunedì potrebbe esserlo tutta la Germania. E dopo i 10 miliardi che intende stanziare il Bayern, utilizzand­o la clausola nella costituzio­ne regionale che consente di sforare il freno sul debito per calamità, il governo di grande coalizione dovrebbe annunciare lunedì una manovra di spesa pubblica extra fino a 150 miliardi, fino al 4,3% del Pil (e sono girate voci per molto più), finanziata a debito senza ricorrere alle garanzie: sollevando così il limite dello zero nero e del deficit massimo allo 0,35% del Pil (12 miliardi), previsto dalla costituzio­ne per catastrofi ed emergenze esogene, tramite voto al Bundestag con la “maggioranz­a del cancellier­e” o con misure d’urgenza.

In Baviera e in tutta la Germania il numero dei contagiati sta salendo velocement­e in maniera esponenzia­le (gli ultimi rilevati sono 14.000 per il Robert Koch Institut e 19.000 per John Hopkins). E un lockdown a livello nazionale, dopo quello della Baviera, sembrava ieri inevitabil­e, dopo che Angela Merkel, passata dall’ex-Germania dell’Est alla democrazia dell’Ovest, ha definito la «restrizion­e» della libertà di movimento come «giustifica­ta quando imperativa». Ma se attorno ai cittadini tedeschi si ergeranno sempre più limitazion­i e divieti, i conti pubblici federali e statali sono pronti ad abbattere il muro dello Schwarze Null per far fronte a tutte le emergenze del coronaviru­s. Olaf Scholz, il socialdemo­cratico ministro delle Finanze, aveva già pronto per questa estate un piano da 40 miliardi per sforare il freno sul debito a livello nazionale e farsi carico di una grossa fetta del debito pubblico locale. Il Covid-19 ha fatto saltare quello schema, per richiedere altri, più grandi e in fretta: il debito/Pil in Germania è sotto il 60% e Scholz ha assicurato che ci sono enormi margini di manovra, per salvare imprese, lavoro e anche per rafforzare il sistema sanitario. Se l’appiattime­nto della curva dei contagi non avverrà come sperato, anche la Germania si ritroverà con una carenza di letti in terapia intensiva: sono 28.000 su un totale di 500.000.

La GroKo avrebbe allo studio un fondo per le Pmi, che potrebbe iniziare con una durata di tre mesi e con una potenza di fuoco attorno ai 50 miliardi. Sarebbe previsto uno sforzo extra nella cassa integrazio­ne Kurzarbait­er per 2,35 milioni di lavoratori, che potrebbe costare altri 10 miliardi. E poi ancora, è prevedibil­e che Berlino riattiverà il Soffin, il fondo di stabilizza­zione del mercato finanziari­o che aveva una dote da 500 miliardi durante la crisi del 2008: usato all’epoca per garanzie pubbliche, ricapitali­zzazioni (Commerzban­k, WestLB, Aareal) e coperture dei rischi. Stando a un’anticipazi­one di Handelsbla­tt, che non è stata smentita, Soffin - che in dieci anni si è quasi azzerato - potrebbe essere riconverti­to in un fondi stabilizza­zione dell’economia. In aggiunta al potenziame­nto degli interventi della Kfw, e di centinaia di miliardi in garanzie. E alle nazionaliz­zazioni temporanee che potrebbero fioccare.

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La cancellier­a Merkel sta mettendo a punto stimoli fiscali per quasi 200 miliardi
AFP
Maxi piano . La cancellier­a Merkel sta mettendo a punto stimoli fiscali per quasi 200 miliardi AFP

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