Governance, dal cda Cattolica arriva proposta alternativa
Il consiglio vota una riforma dello statuto che rivede alcune norme chiave Un board più snello, limiti di età per i consiglieri e di mandato per il presidente
Il consiglio di Cattolica vota una riforma dello statuto: board più snello, limiti di età per i consiglieri e di mandato per il presidente
La proposta di unri assetto della governance,p erma no delp residente Paolo Bedoni, sarebbe maturata ancora lo scorso autunno, prima che deflagrasse il caso Alberto Minali, ossia prima che il cda di Cattolica decidesse di levare le deleghe all’ex ceo. E lo studio su una nuova riforma dello statuto della compagnia, predisposto dai consulenti legali Pier gaetano Marchetti e Mario Cera, sarebbe proseguitone i mesi successivi prendendo poi definitivamente corpo a valle della pubblicazione del codice di autodisciplina. E così ieri sul tavolo del cd a è arrivato il nuovo statuto che i membri del board hanno poi approvato. Alla prossima assemblea dei soci di Cattolica, dunque, verrà messa ai voti anche una proposta alternativa alle Regole del Buon Governo promosse dai soci dissenzienti. Proposta, tuttavia, che in alcuni aspetti chiave riprendequelli che erano gli auspici del nutrito fronte di soci che ha chiesto un cambio di passo in materia di governance.
In particolare, il nuovo statuto prevede la riduzionedelnum erode gliam ministrato rida 17 a 15. Inoltre, viene introdotta la possibilità che l’ amministratore delegato possa non avere la qualità di socio il che amplia e di molto la lista dei possibili candidati alla carica. A questo si aggiunge l’ introduzione di criteri (di genere, di esperienza e professionalità nonché anagrafici)«pe rassicurare una più articolata e trasparente d iv ersityn ella composizione del consiglio e altre sì un equilibrato, prospettico ricambio professionale e generazionale ». Più nel dettaglio, considerati i 15 componenti del cda un terzo dovrà rispettare le quote di genere, un altro terzo dovrà avere specifiche caratteristiche professionali, e infine altri cinque non potranno avere più di 60 anni. In questo contesto si inserisce poi una maggiore specificazione del requisito di indipendenza, «individuando talune situazioni che potrebbero incidere ai fini della valutazione », tra cui« un’ anzianità di carica temporalmente significativa ». E con riferimento al tema dell’anzianità nelle nuove norme verrà prevista« l’ introduzionedi un limite temporale di trem andati continuativi perl’ eleggibilità alle cariche di presidente e vicepresidente ». Infine, la proposta del cda punta anche a una maggiore declinazione dell’ articolo 42, quello che disciplinai poteri del ce o ,« con una più precisa configurazione delle funzioni in capo all’ amministratore delegato », e a« una parziale revisione della disciplina e del funzionamento dei comitati endo consiliari ». A proposito sono due gli elementi sostanziali: l’ introduzione di un comitato per il governo societario, perla sostenibilità e la creazione di valore e po ila previsione che il presidente del cd a e il presidente del comitato di controllo e digestione non possono far parte di alcun comitato. La riforma,se otterrà il sigillo dell’ assemblea, entrerà in vigore con la scadenza dell’organo incarica( con l’ approvazione dl e bilancio 2021).
La proposta, per ora, ha ricevuto il voto positivo della quasi totalità del consiglio, con un asola eccezione: Minali che ha votato contro. Perché lo ha fatto? Nonostante la riforma riprenda alcuni spunti cruciali delle regole di Buon Governo, il manager non ha gradito il metodo considerato che nulla er astato anticipatone iboard precedenti e poi, a suo parere, potevano essere recepite alcune norme più market friendly, come l’abbassamento della soglia per la rappresentanza nei cda dei soci di capitale.