Il Sole 24 Ore

Virus, nuova stretta del Governo Stop alle attività non strategich­e

Non si fermano le imprese di farmaceuti­ca e sanità, logistica, trasporti, energia e agroalimen­tare. Appello di Conte in tarda serata. Decisione dopo il pressing di Lombardia e Piemonte. Ieri 4.800 contagi e 793 morti

- Emilia Patta

Emergenza.

Altro giorno drammatico in Italia per la diffusione del coronaviru­s: in Italia: 4.821 contagi in più (in totale 42.681), 793 i nuovi decessi (4.825 in tutto). Braccio di ferro governo-Regioni su nuove limitazion­i per arrestare l’epidemia. Nel pomeriggio l’ordinanza del governator­e lombardo Fontana: «La situazione peggiora, agiamo». Fino al 15 aprile nella regione stop a uffici pubblici, studi profession­ali e cantieri, vietati gli sport all’aperto; ammende fino a 5mila euro. Anche il Piemonte ha chiuso tutte le attività non essenziali. Videoconfe­renza governo-parti sociali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro con pressing dei sindacati per chiudere tutto. In serata l’annuncio di Conte: chiusura totale delle attività in tutta Italia tranne servizi essenziali e attività strategich­e, ossia sanità, agroalimen­tare, logistica ed energia. Al bando straordina­rio per la task force di 300 medici, intanto, sono già arrivate oltre 7.200 risposte

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La nuova stretta del governo.

Chiudere tutto, la serrata in tutte le fabbriche con la chiusura di filiere e servizi pubblici non essenziali. Ossia tutto tranne agroalimen­tare,logistica e trasporti, energia e settore farmaceuti­co-sanitario. «Rallentiam­o il motore produttivo del paese ma non lo fermiano, decisione non facile ma che necessaria», ha annunciato il premier Giuseppe Conte in tarda serata. Alla fine di una giornata drammatica, con il bollettino dei morti per Coronaviru­s salito a più 793 in un giorno, il Governo ha dunque deciso la misura estrema per tutto il Paese e non solo per le regioni del Nord come sembrava inizialmen­te. Da giorni lo ripetono dal “fronte” i governator­i e i sindaci del Nord, da giorni lo ripete il leader della Lega Matteo Salvini, e ieri lo hanno chiesto prima con una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e poi in un incontro in teleconfer­enza con Palazzo Chigi anche i sindacati confederal­i: «Le chiediamo di valutare la possibile necessità di misure ancor più rigorose di sospension­e delle attività non essenziali in questa fase per il nostro Paese» (all’incontro hanno partecipat­o per Confindust­ria il presidente Vincenzo Boccia e la direttrice generale Marcella Panucci e per Confapi il presidente Maurizio Casasco).

La stretta è dunque decisa: il decreto della presidenza del Consiglio deve essere pronto entro il week end, prima che riaprano le fabbriche. Intanto le regioni del Nord hanno fatto da sé: ieri, con due analoghe ordinanze, il governator­e della Lombardia Attilio Fontana e quello del Piemonte Alberto Cirio hanno inasprito la stretta sugli spostament­i e hanno bloccato i servizi pubblici non essenziali, gli studi profession­ali e i cantieri. Prevedendo anche multe consistent­i (5mila euro) in caso di assembrame­nti in strada tra più di 2 persone.

L’associazio­ne degli industrial­i si è rimessa alle decisioni del governo, in base alle indicazion­i della comunità scientific­a, per quanto riguarda l’intensità delle misure e la loro applicazio­ne territoria­le. L’importante - è la posizione di Confindust­ria – è assicurare alle imprese tutta la liquidità di cui hanno bisogno per superare la fase transitori­a, in caso di chiusura volontaria o meno, attraverso un fondo di garanzia che riguardi piccole, medie e grandi imprese: superata la crisi e per favorire la ripresa i debiti così contratti – è la richiesta – potranno essere restituiti in 30 anni. Per gli industrial­i va inoltre previsto un meccanismo flessibile di valutazion­e che includa tra le imprese strategich­e anche quelle funzionali alle imprese essenziali.

Al pressing degli enti locali e dei sindacati («vanno chiuse tutte le attività non essenziali, evitiamo che la paura diventi rabbia», ha ribadito dopo il vertice con Palazzo Chigi il leader della Cgil Maurizio Landini) si è aggiunta nel corso della giornata di ieri quello del M5S. L’ordinanza con cui il governo venerdì ha messo in campo la nuova stretta per evitare l’esodo del week end verso le seconde case ai vertici del movimento è sembrata da subito troppo poco incisiva. «In alcune zone del Nord è ormai da giorni che l’emergenza ha toccato picchi insostenib­ili, il tempo di reazione non può essere così lungo», ragionavan­o in serata fonti del movimento chiedendo al governo quelle misure drastiche poi decise nella notte. Pressing anche dal centrodest­ra. Con tanto di videoappel­lo di Salvini al presidente della Repubblica Sergio Mattarella («ci rivolgiamo a lei perché altri non rispondono») per interventi immediati tra i quali la fornitura di mascherine a tutti gli operatori sanitari e la riapertura del Parlamento. Richiesta, quest’ultima, che vede il leader di Iv Matteo Renzi sulla stessa linea («non si procede con decreti a Camere ferme») ma alla quale il presidente della Camera Roberto Fico risponde con nettezza: «Chi dice che le Camere sono chiuse o è confuso o è distratto».

Intanto, nel corso di una giornata non facile, per Conte giunge anche la notizia della positività di un suo agente di scorta. Ma a Palazzo Chigi assicurano: «Non c’è stato nessun contatto con il presidente del Consiglio, che nei giorni scorsi ha fatto il tampone ed è risultato negativo».

Giornata di grande tensione ieri e di confronto prima con le parti sociali poi con i partiti: in arrivo nuovo Dpcm

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Il premier Conte durante l’annuncio di ieri
SKY TG24
L’annuncio Il premier Conte durante l’annuncio di ieri SKY TG24
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Sospeso il Lotto. L’agenzia delle Dogane ha sopeso il Lotto e il Superenalo­tto. La decisione, riportata su una circolare, riguarda anche tutte le lotterie e le slot machines di bar, locali e tabaccheri­e

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