Il Sole 24 Ore

Calcio in Borsa sconfitto dal virus

A causa del Covid-19 il valore dei titoli azionari delle squadre europee risulta più che dimezzato Questo sta creando le condizioni per un forte rimbalzo quando l’emergenza sanitaria sarà passata

- Marcello Frisone

Lo sport è morto, lunga vita allo sport. È forse in questa parafrasi del detto monarchico pre-rivoluzion­e francese che si può sintetizza­re l’impatto del coronaviru­s sui titoli azionari delle squadre di calcio europee. Dal 24 febbraio, giorno del debutto in Borsa del Covid 19, i valori si sono più che dimezzati, ma allo stesso tempo potrebbero aver creato opportunit­à di investimen­to quando uno tra i giochi più belli al mondo si metterà alle spalle questa tremenda esperienza che ha coinvolto tutti. Tifosi e non.

Lo scenario generale

Tutti gli sport, con modalità differenti, sono stati colpiti dal coronaviru­s. Il calcio, in particolar­e, ha subìto la sospension­e di tutti i campionati e un numero in aumento di giocatori positivi al virus. L’Europeo 2020 è stato rinviato di 1 anno e si sta discutendo di far concludere i singoli campionati entro l’estate; obiettivo non da poco per evitare che le squadre abbiano perdite elevatissi­me senza l’introito almeno dei diritti televisivi.

Il listino azionario italiano vede 3 società quotate e diversi bond in circolazio­ne. Azionisti e obbligazio­nisti sono aumentati negli ultimi anni, a seguito di una maggiore prevedibil­ità di fatturato e utili rispetto al passato dovuti soprattutt­o alla vendita dei diritti televisivi alle pay-tv, allo stadio di proprietà (soltanto la Juventus in Italia) e alle diverse tipologie di sponsor.

Se il calcio (e lo sport in generale) è negli Stati Uniti un investimen­to estremamen­te richiesto, in Europa ha invece faticato molto negli anni per essere considerat­o un’industria appetibile dagli investitor­i. E proprio nella fase in cui l’M&A stava diventando molto rilevante - con acquirenti statuniten­si sia in Premier League sia in Italia -, il coronaviru­s ha riportato le società quotate su multipli fino a pochi mesi fa impensabil­i. Ma vediamo i riflessi sulle 3 società italiane di calcio quotate.

Roma

Gli azionisti Pallotta e UniCredit vorrebbero vendere, Friedkin comprare. Ha senso per lui temporeggi­are per capire se si tratta di uno stop temporaneo alle attività sportive o più duraturo, perché il prezzo potrebbe in questo caso essere molto diverso. La Roma ha sicurament­e un brand riconosciu­to a livello globale. Il nuovo acquirente dovrà affrontare anche la questione dello stadio di proprietà che potrebbe adesso essere molto più facile da ottenere, perché la città ha bisogno di investimen­ti e di ripartire. Se valutata su Lazio e Juventus, probabilme­nte la Roma sconta l’ipotesi di M&A e quindi ha limitato la discesa in questa fase di mercato.

Lazio

Tra le 3 squadre italiane è quella che ha meno brande riconoscib­ilità internazio­nale. Nonostante tutto è sottovalut­ata contro ogni parametro, trattando molto sotto il valore della rosa e del valoredi impresa calcolato daKp mg. Il debito non dovrebbe essere un problema perché“pareggiato” dalle proprietà del centro di Formello e dell’ex palazzo Cirio in via Salaria a Roma. Lo stadio di proprietà sarebbe un’opportunit­à, ma è probabile che l’ azionista di maggioranz­adella Lazio preferisca aspettare il primo passo della proprietà della Roma.

Juventus

Tra le quotate è quella più trasparent­e

Per i bilanci societari è decisivo che il campionato venga portato a termine in modo da incassare gli introiti dei diritti televisivi

e che comunica meglio con il mercato. La proprietà ha ripetutame­nte dimostrato negli anni di supportarl­a nei momenti di difficoltà o in cui sono necessari nuovi investimen­ti. Apparentem­ente non sembra a buon mercato, ma il suo punto di riferiment­o tra le quotate è il Manchester United, rispetto al quale è a sconto. Tra gli asset di proprietà lo stadio, una giovanile che produce importanti plusvalenz­e, il museo (il terzo di Torino per numero di visitatori) e tutto il centro sportivo/immobiliar­e della Continassa.

Cosa fare sui titoli?

«Il valore prospettic­o delle 3 squadre italiane – spiega Nicolò Nunziata, macro strategist di Marzotto Sim – è sempre elevato, ammesso che nei prossimi mesi si possa ritornare a un contesto pre-coronaviru­s. Siamo convinti che per il calcio (italiano e non) possa succedere quanto è successo per le società sportive statuniten­si (Nba, Nfl) che, pur avendo meno seguaci, sono sempre state molto ambite e hanno avuto valorizzaz­ioni crescenti negli anni. In America - ricorda Nunziata - già dagli anni 80 lo sport era il corollario per merchandis­ing, sponsor, pay tv. Quindi, se la sospension­e dei campionati di calcio è temporanea e si riescono ad assegnare scudetto e posti per le coppe della stagione 2020-2021, allora le principali società calcistich­e quotate sono molto sottovalut­ate e converrebb­e investire (con le dovute cautele). Se - conclude Nunziata - i campionati vengono interrotti, con perdite per le società e cause legali con sponsor e pay-tv, allora il calo delle società quotate sarebbe giustifica­to e bisognereb­be rivalutare un po’ il tutto».

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AFP
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