Merci su treno in crescita del 70%
«Sistema a dura prova , ma garantiamo il servizio con sei terminal»
Il trasporto merci su ferro è in questo momento la modalità più sicura e affidabile perché minore è il numero delle persone coinvolte rispetto alla quantità di merce movimentata. In questi giorni drammatici per l’allarme coronavirus sono molte le compagnie ferroviarie merci che confermano la loro operatività. Tra queste c’è la compagnia Gts di Bari, guidata dal Ceo Alessio Muciaccia. «Il sistema intermodale - spiega Muciaccia - è messo a dura prova da un inaspettato aumento di ordini sulle rotte internazionali con incrementi anche del 70%. Le infinite code di camion che si formano alle frontiere per i controlli sanitari oltre che la scarsità di autisti disponibili a recarsi nei paesi maggiormente colpiti hanno riversato enormi quantità di merce sulla ferrovia. La normale operatività è però messa a dura prova dalle nuove norme sulla sicurezza dei luogni di lavoro oltre che dalla difficoltà oggettiva di molti collaboratori di poterli fisicamente raggiungere. Oltretutto - continua Muciaccia - il sistema ferroviario/intermodale è la risultante della concatenazione di diversi attori che devono parlare la stessa lingua operativa, condividere procedure e sincronizzarsi alla perfezione.
Tutto quanto in un ambiente che è nostro malgrado diventato ostile e complesso. Sicuramente la massima efficienza operativa la si raggiunge con la maggiore concentrazione possibile ma è altrettanto vero che un blocco in quello specifico punto può portare alla paralisi del sistema. Per questo motivo nel tempo abbiamo perseguito una politica di localizzazione delle nostre attività in diversi terminal nel nord Italia, nello specifico Milano, Piacenza, Melzo, Bologna, Padova, Parma. Questo ci consente di poter dirottare anche senza alcun preavviso i nostri treni su altri terminal garantendo la continuità del servizio. Ad esempio come è accaduto in occasione del recente incidente sulla linea Alta velocità».