Dalla cosmetica ai gel disinfettanti
Una linea produttiva ora fa un igienizzante nato per le epidemie di aviaria
Hanno ripreso in fretta e furia una vecchia formula per produrre igienizzante, messa a punto durante le epidemie di influenza aviaria e suina, e riservato una delle otto linee di produzione all’emergenza di queste settimane. La Reynaldi è un’azienda torinese che si occupa di cosmesi con 43 addetti e 5 milioni di fatturato. «In questa fase ci siamo messi in gioco – racconta l’amministratore delegato Marco Piccolo – per servire la nostra rete di aziende del settore medicale che poi rifornisce Protezione cicile e Croce Rossa». Alla Reynaldi si producono 10-20mila pezzi al giorno, ma si potrebbe fare anche di più. «In questo momento siamo in una sorta di economia di guerra – spiega Marco Piccolo – e si comincia a fare fatica a trovare la materia prima. Gli ordini di alcol, ad esempio, sono bloccati fino a fine aprile». E tutto il resto del mercato? Il mondo del lusso è fermo, racconta Piccolo, alcuni paesi resistono ancora e il mondo dell’online sta crescendo in maniera veloce . «La settimana scorsa siamo riusciti a consegnare la merce per un grosso cliente americano mandando la fornitura in camion fino a Londra – racconta l’ad della Reynaldi – e poi da lì in aereo fino agli Stati Uniti». La logistica fa i salti mortali e l’emergenza sanitaria blocca filiere intere. «Qualche giorno fa ho rifiutato un ordine da 900mila euro, i problemi su tutta la supply chain sono drammatici».
Il gel sanificante della Reynaldi, che è una società benefit, arriva gratuitamente anche nelle mense dei poveri e in qualche istituto religioso. «In questa fase vendiamo alla nostra rete di clienti e non vogliamo fare speculazioni su un prodotto di prima necessità, che il mercato è prondo a pagare il doppio pur di averne».