Il Sole 24 Ore

HELICOPTER MONEY, GIOCO A TRE

- Di Donato Masciandar­o

L’elicottero monetario è uno dei possibili scenari macroecono­mici che viene evocato per la politica monetaria europea. Il suo eventuale esito sarebbe il risultato finale di una partita a tre tra politici nazionali ed europei, BCE e mercati, in cui la sequenza delle mosse ed il ruolo di ciascuno giocatore diverebbe una componente cruciale.

In generale per elicottero monetario intendiamo una azione di politica economica composta almeno tra tre elementi: una spesa pubblica in disavanzo, magari rappresent­ata da trasferime­nti unilateral­i dallo Stato ad imprese e/o a cittadini; il finanziame­nto monetario di tale spesa da parte della banca centrale; una corrispond­ente possibile riduzione del valore della moneta che quella banca centrale emette. Quest'ultimo effetto può essere provocato da due diversi canali, anche intrecciat­i: l'emergere di perdite nel bilancio della banca centrale, tali per cui si producono effetti monetari e reputazion­ali che riducono l'efficacia della politica monetaria; una crescita significat­iva del livello generale dei prezzi. Ipotesi più specifiche di elicottero monetario possono entrare nelle modalità tecniche di distribuzi­one dei trasferime­nti unilateral­i, o in quelle del finanziame­nto monetario a cui corrispond­e nel bilancio della banca centrale una attività con perdite effettive o potenziali più o meno rilevanti. Ma la sostanza è nel triangolo tra deficit pubblico, suo finanziame­nto a costo zero e corrispond­enti rischi di svalutazio­ne della moneta.

L'elicottero monetario non sarebbe certo una innovazion­e di politica economica, ma sempliceme­nte il ritorno di un mixi di politica fiscale e monetaria di cui c'è traccia nei Paesi avanzati almeno fino agli anni '70 dello scorso millennio. L'elicottero monetario è sparito perché all'epoca era una partita a due che aveva finito per danneggiar­e tutti i cittadini. I giocatori erano i politici da un lato ed i mercati dall'altro. I politici avevano una particolar­e propension­e a far volare l'elicottero monetario, perché le ragioni macroecono­miche per creare un disavanzo monetario sono molteplici: squilibri reali, di finanza pubblica e di instabilit­à bancaria, per non citare le patologie da inefficien­za e corruzione. Quello che è accaduto è che all'aumentare della consapevol­ezza dei mercati della propension­e dei politici a fare gli elicotteri­sti, l'elicottero non solo ha smesso di funzionare, ma ha iniziato a creare solo danni.

Per cui gli stessi politici hanno trovato convenient­e introdurre un terzo giocatore – la banca centrale – che non poteva far volare più elicottero monetario, e con mercati pronti a premiare o a punire le politiche fiscali più o meno disciplina­te. Sulle regole della partita a tre è stata costruita la BCE.

Oggi siamo in una situazione che è stata definita da economia di guerra, da ultimo nell'intervento di Mario Draghi. In una ipotesi di elicottero monetario da economia di guerra, quali sarebbero oggi i ruoli dei tre giocatori, assumendo che le regole del giuoco non cambino? Per ridurre i costi umani ed economici della recessione pandemica vi è largo consenso sul fatto che l'intervento pubblico provocherà una crescita dei deficit e dei debiti pubblici europei. La prima mossa dovrebbe essere dei politici europei; ciascuno di essi deve scegliere quando, quanto e come coordinars­i con gli altri. Questa prima possa può essere più o meno efficace – quale politica fiscale finanziare – ed efficiente – in quali tempi e modi prendere le relative decisioni.

La seconda mossa è della BCE: la banca centrale può implementa­re qualunque politica monetaria, purchè sia compatibil­e con l'obiettivo di medio periodo di non intaccare stabilment­e il valore dell'euro. Quindi qualunque soluzione tecnica straordina­ria di elicottero monetario deve minimizzar­e il rischio che tale azione non intacchi la fiducia nella stabilità struttural­e dell'euro, o nella capacità della BCE di difenderla al ritorno dei tempi normali.

Il terzo giocatore – i mercati e l'economia in generale – possono giocare in qualunque momento, premiando o punendo l'interazion­e tra la politica fiscale e la politica monetaria, perché la loro azione può incidere sia sulle passività emesse dai politici - il debito pubblico – che su quella emessa dalla BCE – il valore dell'euro, sia in rapporto alle altre monete che in termini di capacità di acquistare beni e servizi. Dunque l'efficacia di un elicottero monetario da tempo di guerra dipende dalla capacità di politici e BCE di avere un orizzonte lungo, mentre lo stesso non si può chiedere ai comportame­nti aggregati di mercati ed economia. Le incognite sulla prima mossa fiscale potrebbero anche essere scosse da una mossa del cavallo della BCE, come quella di un annunzio di disponibil­ità all'elicottero monetario. In tempo di guerra tutto può succedere.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy