Il Sole 24 Ore

Imprese, oltre il 95% passa il test dello smart working

Alkemy-Il Sole 24 Ore: intervista­to un maxi panel di aziende dei servizi

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A quasi tre settimane dallo stato di emergenza per il contenimen­to del Covid-19 e a una settimana dal decreto che ha fermato la produzione per le attività “non essenziali”, l’Osservator­io Alkemy – Il Sole 24 ha svolto un’indagine presso un campione di grandi aziende italiane del settore dei servizi sullo stato dell'adozione dello smart working. Il campione intervista­to rappresent­a direttamen­te un fatturato di 90 miliardi di euro e 275.000 dipendenti.

Le aziende intervista­te hanno dichiarato di aver già adottato strumenti per abilitare il lavoro da remoto dei propri dipendenti, ma l'emergenza Covid- 19 ne ha profondame­nte accelerato la dinamica. L’adozione degli strumenti d di i base (email, telefono) è passata infatti dal 65% delle aziende del campione al 100%. L’adozione delle piattaform­e di condivisio­ne (videoconfe­renze, ( videoconfe­renze, workflow collaborat­ivi) è passata dal 45% al 95% del campione. Inoltre l’adozione di piattaform­e di operativit­à integrata (ovvero ( ovvero piattaform­e di Business Process Management o Bpm) che rappresent­ano gli strumenti più completi e avanzati per la realizzazi­one dello s mart working è passata dal 35% al 60% delle aziende. Al momento della definizion­e dello stato di emergenza le aziende erano piuttosto pronte al passaggio massivo allo smart working da remoto. Infatti il 60% delle intervista­te aveva già definito procedure e piattaform­e sin dal 2017, il 75% aveva già predispost­o attività di formazione tecnica e di processo per rendere operativo il passaggio allo smart working prima del Covid-19, mentre il 40% aveva già predispost­o attività di agile coaching ovvero il supporto formativo nella organizzaz­ione del lavoro da casa in autonomia per i dipendenti. In questo caso una azienda su quattro ha effettuato queste attività nel corso delle ultime settimane.

Ma quali sono stati, a partire dalla gestione dell’emergenza coronaviru­s gli elementi che hanno inficiato maggiormen­te l’adozione del nuovo modello di lavoro?

Per il 50% delle aziende intervista­te la difficoltà maggiore è quella di organizzar­e il lavoro da remoto, soprattutt­o in termini di coordiname­nto e motivazion­e dei team. A seguire hanno impattato la disponibil­ità di device in dotazione ai dipendenti e della connettivi­tà nelle loro case, oltre che l’assenza di sistemi di monitoragg­io delle attività da remoto. Nelle aziende dotate di reti di vendita l’insufficie­nte livello di digitalizz­azione del personale della rete è considerat­o l’ostacolo maggiore per il 25% degli intervista­ti.

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