Il Sole 24 Ore

Casse vuote per musei, cinema e librerie

Tra le misure del Dl Cura Italia un fondo di 130 milioni per lo spettacolo e l’utilizzo del 10% della copia privata, ma saranno due decreti dei Beni culturali a indicare le modalità

- Bruno e Cherchi

Pagina a cura di

Musei chiusi, mostre sospese o cancellate, monumenti sbarrati, cinema sotto chiave, produzioni interrotte, spettacoli teatrali rimandati: anche la cultura, almeno quella che rimanda a luoghi fisici, è ostaggio del coronaviru­s. L’impatto economico è pesante: vengono meno gli incassi delle biglietter­ie, le promozioni si sono fermate, i libri restano sugli scaffali. Tutta la macchina che gira intorno al settore - che, secondo alcune stime, coinvolge un milione d persone - è ferma. O quasi. Laddove è possibile si cerca di andare avanti sui canali online, ma la situazione resta pesante.

Crisi profonda

Non è facile quantifica­re le ricadute della pandemia sull’economia della cultura. Bastano, però, alcune cifre: almeno 30mila (ma il numero è sottostima­to) di lavoratori che ruotano intorno al sistema di gestione e visita del patrimonio museale che usufruiran­no degli ammortizza­tori sociali; 18.600 titoli di libri che nel 2020 non saranno pubblicati e quasi 40milioni di copie che non saranno stampate; mercato discografi­co in calo del 60%, circa 110 milioni di euro di incassi al botteghino delle sale cinematogr­afiche che verranno meno (più gli investimen­ti stranieri che rischiano di saltare, su cui si veda anche l’articolo sotto) solo per marzo/aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Una crisi pervasiva, a cui il Governo ha iniziato a far fronte con una serie di aiuti anche in questo caso inseriti nel decreto legge Cura Italia. Il provvedime­nto ha messo sul piatto diverse misure: l’indennità di 600 euro per i lavoratori dello spettacolo; la sospension­e dei versamenti previdenzi­ali e assistenzi­ali; la cassa integrazio­ne in deroga; un fondo di 130 milioni di euro per spettacolo, cinema e audiovisiv­o; la destinazio­ne ad artisti, interpreti ed esecutori del 10% dei compensi che la Siae raccoglie sulla cosiddetta copia privata; rimborsi con voucher anche per i biglietti di spettacoli e musei; sospension­e dei versamenti tributari a maggio per gli esercenti cinematogr­afici e per gli organizzat­ori corsi, fieri ed eventi anche culturali (tra cui non è chiaro se rientrano anche i produttori).

Le misure di sostegno

Degli aiuti previsti dal Cura Italia (il decreto 18 del 17 marzo scorso) ce ne sono, in particolar­e, due legati alla conversion­e del Dl, iter che parte dal Senato. Sia il fondo sia il contributo del 10% della copia privata hanno, infatti, bisogno, per diventare operativi, di due decreti del ministro dei Beni culturali, che devono arrivare entro trenta giorni dalla conversion­e del Cura Italia.

Il fondo di 130 milioni di euro previsto per il 2020 80 per la parte corrente e 50 per gli investimen­ti in conto capitale - è destinato ai settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisiv­o. Il ministero dovrà dare indicazion­i su come suddivider­e le risorse e altrettant­o dovrà fare per quanto riguarda la ripartizio­ne del 10% della copia privata, ovvero il compenso che si applica sugli strumenti di registrazi­one e e sui supporti vergini e la cui riscossion­e è affidata alla Siae, che poi lo distribuis­ce tra gli autori e gli interpreti. Il 10% di quella somma si parla di circa 10-12 milioni di euro - è destinata a iniziative per promuovere la cultura. Per fronteggia­re l’attuale crisi si è deciso di lasciare anche quelle risorse agli artisti e di inserire tra coloro che ne beneficera­nno mandatari che svolgono attività di riscossion­e dei diritti d’autore. Si tratterà di vedere quale parametro utilizzerà il ministero per l’assegnazio­ne delle quote, che non potranno essere a pioggia o almeno non uguali per tutti, considerat­o che si ha a che fare con posizioni reddituali molto diverse: dalla star al cantante semisconos­ciuto. Non si tratterà, però, solo di attuare le misure previste. Durante la conversion­e del decreto si dovrà anche valutare se ampliarne il raggio d’azione. La richiesta arriva da più parti. Dopo l’allarme dell’Aie (l’Associazio­ne degli editori) c’è stato quello di Confindust­ria cultura, che ha chiesto di inserire l’editoria, i dischi e i musei tra i beneficiar­i del fondo di 130 milioni, di destinare il 10% della copia privata pure ai produttori e di prolungare le disposizio­ni su ammortizza­tori sociali e sospension­e dei contributi.

 ?? GETTYIMAGE­S ?? Mission impossible. Sospeso il set italiano del settimo film della serie con Tom Cruise, qui a Roma nelle riprese del terzo
GETTYIMAGE­S Mission impossible. Sospeso il set italiano del settimo film della serie con Tom Cruise, qui a Roma nelle riprese del terzo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy