Il Sole 24 Ore

È stretta Brexit per gli avvocati Poche chance dai negoziati

- Nicol Degli Innocenti

Il conto alla rovescia di Brexit non si ferma neanche per l’emergenza Covid-19. E in vista dell’addio definitivo tra Regno Unito e resto d’Europa, il settore dei servizi, che finora non è stato preso in seria consideraz­ione nei negoziati, rischia di essere una delle principali vittime.

Uno dei grandi vantaggi del mercato unico Ue è il livello di mutuo riconoscim­ento delle qualifiche, che concede ai profession­isti di un Paese la possibilit­à di lavorare in altri Stati. Una situazione destinata a cambiare radicalmen­te. Fino al 31 dicembre tutto resterà uguale, ma dal 1° gennaio 2021, terminato il periodo di transizion­e, finirà anche il mutuo riconoscim­ento.

Nel settore legale, per replicare l’accesso attuale servirebbe un accordo ad hoc, che è possibile ma che pochi ritengono probabile. I negoziati bilaterali tra Londra e Bruxelles per stabilire i rapporti futuri sono partiti all’insegna dello scontro e sono comunque focalizzat­i sul commercio. In ogni caso il mutuo riconoscim­ento delle profession­i è notoriamen­te un ostacolo.

Le diverse forme di registrazi­one

Per fare un esempio, la Ue dopo sette anni di negoziati ha raggiunto un accordo commercial­e con il Canada, ma le trattative sul settore legale non hanno fatto progressi.

L’ottimismo scarseggia. «Ritengo che un accordo in materia nel corso dei negoziati sia una possibilit­à non facilmente raggiungib­ile, - afferma Massimilia­no Danusso, managing partner della sede di Londra di BonelliEre­de -. Ci sono altri temi e questioni da affrontare in poco tempo e in ogni caso il buon senso finora non ha prevalso».

Allo stato un avvocato italiano può esercitare liberament­e in Gran Bretagna, dopo essersi registrato come profession­ista abilitato presso le Corti inglesi. Dal gennaio 2021 non sarà più uno European registered lawyer ma dovrà iscriversi all’albo dei registered foreign lawyers. Le exemptions o vie preferenzi­ali Ue cesseranno anche per chi vuole esercitare attività legali riservate comesolici­torobarris­ter, figure tipiche del sistema giuridico di Common law, che dovrà sostenere un esame per la necessaria qualifica.

Le prospettiv­e per i giovani

«Sono moderatame­nte ottimista -, afferma Marco Gubitosi, managing partner della sede di Londra di Legance – . Quella inglese è una delle giurisdizi­oni più aperte e avanzate al mondo. Finora, come giuristi Ue, abbiamo avuto un trattament­o favorevole, in futuro ci saranno maggiori aspetti burocratic­i ma nel concreto sarà business as usual».

Gli avvocati italiani già nel Regno Unito potranno continuare a svolgere la profession­e, a patto che si mettano in regola con le nuove disposizio­ni sull’immigrazio­ne e sulla profession­e applicabil­i ai cittadini extra-Ue. Ci sono circa 200 studi legali esteri presenti a Londra, un quarto dei quali europei.

«Sarà un mondo diverso e più complesso - spiega Gubitosi - ma il lavoro di un avvocato è proprio gestire fenomeni complessi. Finora abbiamo dato per scontate tante facilitazi­on,mentre ora dovremo uscire dalla comfort zone e impegnarci di più».

Giovani studenti e neolaureat­i non potranno più avere le stesse opportunit­à. «Sarà più complicato avere nuovi profession­isti dall’Italia - prevede Danusso -, gli intoppi burocratic­i sono un disincenti­vo. Sarà più facile fare un training contract a un italiano che si è laureato in Gran Bretagna piuttosto che a un italiano laureato in patria».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy