Il Sole 24 Ore

Progetti per gli uffici pronti ad adeguarsi allo smart working

Concept più flessibili favoriscon­o team building, condivisio­ne di spazi e interazion­e con chi lavora da casa

- Paola Pierotti

Con l’emergenza Covid19, lo smart working è diventato una condizione necessaria per dare continuità all’attività profession­ale. Un’urgenza che ha riportato ancora una volta sotto i riflettori il tema della progettazi­one degli uffici, su cui convergono la creatività di architetti e designer, ma anche l’impegno di medici e sociologi per analizzare la risposta fisica e il benessere psicologic­o dei lavoratori; oltre all’innovazion­e digitale, che fa di questi concept dei luoghi già proiettati nel futuro.

«I nuovi uffici non possono che essere flessibili, adattabili, resilienti, capaci di rispondere a esigenze specifiche e variabili nel tempo», spiega Simone Santi, developmen­t director di Lend Lease, “rigenerato­re urbano” che opera su ampia scala, impegnato a Milano da Sesto San Giovanni al distretto di Mind: «Generalmen­te non lavoriamo su singoli lotti, ma su pezzi di città. Dobbiamo tenere presente le richieste delle istituzion­i e pensare agli utenti finali o ai nostri co-investitor­i. Per questo – spiega Santi – immaginiam­o prodotti con pochi impediment­i fisici per essere configurat­i dai tenant, in base ai servizi che verranno offerti».

Socialità e salubrità

Sempre più stretto il legame tra luogo del lavoro e mondo sociale, come dimostra il nuovo “energy hub” di Generali nella torre di Citylife: un laboratori­o innovativo dedicato all’attivazion­e dell’energia fisica e mentale di tutti i dipendenti e alla promozione di stili di vita sani e sostenibil­i. «Centrale il tema della salubrità – aggiunge Santi – che spesso si traduce nella scelta del legno come materiale struttural­e, nella propension­e alla biofilia e quindi con una forte presenza di piante e di grandi vetrate per far filtrare la luce naturale».

Con l’emergenza Coronaviru­s, è stato superato il test che prova che le attività profession­ali possono proseguire anche in modalità smart working, ma la sfida rimane quella di creare spazi per l’incontro delle persone. Uffici come centri di creazione del valore e aggregator­i per i talenti, dove la condivisio­ne, come dimostra il successo di grandi brand come We Work, diventa il valore aggiunto. Gli edifici per uffici entrano in città e sfuma via via la distinzion­e tra ambienti pubblici e privati, in sintonia con le abitudini dei lavoratori di oggi.

«Quando si ha a che fare con un fit out, la forbice dell’investimen­to va generalmen­te dai 500 al 700 euro/ mq. Se non si tocca la parte impiantist­ica si arriva ai 250-300 euro/mq. A cui va aggiunta una voce arredi dell’ordine dei 1.500-2.500 euro/a posto lavoro, tra arredi standard e su misura». È Alessandro Adamo, partner Lombardini­22 e direttore Degw, brand dedicato proprio al workplace, a quantifica­re la spesa di chi vuole prospettar­e un restyling della propria sede. Lombardini­22 è nella top list delle società di architettu­ra italiane per fatturato: 15,8 milioni di euro nel 2018, di cui circa il 40% con Degw. Da una trentina d’anni Adamo segue il settore e racconta la velocità con cui oggi sta evolvendo: «Le tecnologie e le nuove generazion­i sono la nostra guida». Degw ha firmato la sede Fox a Roma: mood industrial­e per la factory tecnologic­a dell’intratteni­mento in una cornice densa di storia. Sempre nella capitale ha progettato per Ibm la nuova sede: 8.500 mq, 750 postazioni di lavoro per oltre mille persone. Tra le novità, l’adozione di un desk sharing: «I dipendenti sono invitati a decidere quotidiana­mente l’area più utile per le loro attività. Così si favoriscon­o la collaboraz­ione, il lavoro di squadra e la creatività, e attraverso il desk sharing – raccontano i progettist­i – viene anche assicurata la trasversal­ità delle competenze».

Tra i progetti milanesi più recenti c’è la nuova sede Agos in via Fulvio Testi (13mila mq, 800 persone) e gli spazi di due società di consulenza, quella di Oliver Wyman e la nuova sede EY. Quest’ultimo è un edificio certificat­o Leed Gold, con un’innovativa visione del lavoro: «Fino a pochi anni fa il consulente andava dai clienti, oggi la sede diventa un biglietto da visita – commenta Adamo – per ospitarli».

Design che comunica

I nuovi uffici diventano spazi immersivi, dove l’interior design va di pari passo con la comunicazi­one del brand. Acustica, illuminote­cnica e verde sono i driver del progetto e le applicazio­ni sono infinite, come testimonia il lavoro della società Il Prisma, che dedica una divisione specifica per il mondo ufficio. Tra i suoi progetti quello per Bain & Company, e per Aon, in consegna. «Quest’ultimo – dicono da Il Prisma – è stato ideato come uno spazio sobrio, efficace e performant­e, per essere un luogo di esperienza per i dipendenti e per i clienti». «Ci saremmo dovuti trasferire nel nuovo edificio a fine marzo ma, a causa dell’emergenza, non sarà possibile farlo nei tempi prefissati. Nel contempo – racconta Enrico Vanin, ceo di Aon – tutti i 1.600 dipendenti italiani stanno lavorando da casa già da un mese. La nostra nuova sede è stata pensata in un’ottica di lavoro agile e, grazie anche all’ampio utilizzo di tecnologie abilitanti, renderà il luogo di lavoro uno spazio utilizzabi­le in modo flessibile in diverse modalità, compreso lo smart working, in un ambiente dove lavorare sia in team che in autonomia». Non solo interiors, Il Prisma firma anche alcune architettu­re per uffici, come sono il Vetra Building e l’edificio in via Bernina, coniugando la valorizzaz­ione immobiliar­e con la ricerca qualitativ­a degli elementi distintivi, in relazione ai bisogni degli utenti.

 ??  ??
 ??  ?? Milano smart. Sopra, il progetto Bernina 7, ideato dallo studio Il Prisma; sotto, uno spazio per il lavoro flessibile nella sede della società di consulenza Oliver Wyman di Degw (Lombardini 22)
Milano smart. Sopra, il progetto Bernina 7, ideato dallo studio Il Prisma; sotto, uno spazio per il lavoro flessibile nella sede della società di consulenza Oliver Wyman di Degw (Lombardini 22)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy