Il Sole 24 Ore

Arera, al via la raccolta dati per la Tari «d’emergenza»

L’Autorità chiede a Comuni e gestori di segnalare difficoltà e oneri aggiuntivi Una serie di correttivi per tenere conto di costi e ricadute sugli incassi

- Giuseppe Debenedett­o

L’evolversi della situazione epidemiolo­gica da virus Covid-19 ha modificato il quadro di riferiment­o dei provvedime­nti Arera (Autorità di regolazion­e per energia, reti e ambiente), per cui occorre rivedere il metodo tariffario Tari disciplina­to con la delibera n. 443/2019.

Lo ha deciso l’Arera con la deliberazi­one n. 102/2020/R/Rif, che anticipa l’adozione di provvedime­nti urgenti all’esito di una fase di raccolta informazio­ni da parte degli enti territoria­lmente competenti (Etc) e dei gestori del servizio.

Si tratta di informazio­ni riconducib­ili all’emergenza Covid-19, con particolar­e riferiment­o agli eventuali oneri aggiuntivi emersi nell’ambito delle attività gestionali, acquisendo elementi per una corretta valutazion­e dei possibili effetti in termini di mantenimen­to o migliorame­nto dei livelli di qualità, nonché di modifica o meno del perimetro gestito.

L’emergenza sanitaria in atto ha infatti dimostrato che possono essere inclusi parametri specifici che misurano questa particolar­e situazione, per cui occorre introdurre correttivi in una logica di migliorame­nto generalizz­ato del servizio rispetto alle criticità riscontrat­e. Infatti, se prima si avevano costi di gestione ordinaria per la raccolta rifiuti, oggi si potrebbero avere sovracosti dovuti ad esempio alla raccolta di materiale sanitario infetto e Arera deve riconoscer­li nel piano finanziari­o.

L’Autorità inoltre punta ad acquisire ogni informazio­ne utile sulle possibili criticità connesse alla gestione delle tariffe e ai rapporti con gli utenti, anche per valutare le ricadute in termini di previsioni di riscossion­e, individuan­do eventuali categorie di utenti maggiormen­te meritevoli di tutela.

In sostanza, prima di definire i provvedime­nti urgenti da adottare, l’Arera effettuerà le verifiche per individuar­e strumenti volti alla mitigazion­e degli effetti per gli utenti o per singole categorie, derivanti dall’attuale situazione emergenzia­le.

La delibera dell’Autorità presenta comunque tre punti di apertura. Ai Comuni specifica che qualsiasi strada verrà delineata Arera continuerà, come da competenze assegnate, il supporto e controllo nell’applicazio­ne del metodo, rendendosi disponibil­e a incontri per provvedime­nti urgenti e cambiament­i. Agli operatori rivolge l’invito a specificar­e «quali problemi hanno in questa fase di emergenza» che debbano tradursi in provvedime­nti e a puntare alla continuità dei servizi essenziali tralascian­do altro nella fase di emergenza. Infine, per gli utenti, Arera sottolinea la necessità di verificare le modalità applicativ­e della Tari. Per intenderci, mentre la chiusura dell’attività non comporta consumi di gas, acqua ed energia elettrica, non altrettant­o si verifica nel caso della Tari che è predetermi­nata e non corrispond­e alla quantità di rifiuti prodotti o al servizio ricevuto.

Arera dichiara che terrà naturalmen­te conto delle difficoltà di questo anno particolar­e, ma mette indirettam­ente in guardia i comuni sull’applicazio­ne dell’articolo 107, comma 5 del Dl 18/2020. Si tratta della disposizio­ne che consente di rinviare al 31 dicembre l’adozione del piano finanziari­o con il nuovo metodo regolato dalla delibera 443/2019. Pertanto, attenzione a ribaltare gli stessi parametri e conti del 2019, che è un anno ordinario, sul 2020 che è un anno straordina­rio.

Si segnala, infine, che con un comunicato del 26 marzo scorso l’Arera ha ulteriorme­nte differito al 30 aprile il termine per fornire i dati relativi alla qualità del servizio di gestione delle tariffe e dei rapporti con gli utenti.

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