Il Sole 24 Ore

Il Viminale: smart working anche per dirigenti e segretari

Una circolare dell’agenzia dei segretari limita i vincoli alla presenza in servizio

- Arturo Bianco

I segretari comunali possono svolgere la loro prestazion­e anche con le modalità del lavoro agile, sia che siano in servizio in un solo Comune sia che siano titolari di una segreteria convenzion­ata oppure utilizzati a scavalco, cioè se coprono sedi vacanti o sostituisc­ono colleghi assenti.

Il ricorso al lavoro agile è peraltro incentivat­o dalla eventuale introduzio­ne, semplifica­ta dal Dl 18/2020, dello svolgiment­o con modalità telematich­e delle riunioni dei consigli e delle giunte. In questa direzione vanno le indicazion­i dettate dal ministero dell’Interno, Albo nazionale dei segretari comunali e provincial­i.

Le istruzioni evidenzian­o che non ci sono indicazion­i che limitino, nell’attuale fase di emergenza sanitaria da Covid-19, la possibilit­à di utilizzare i segretari attraverso il cosiddetto scavalco. Queste istruzioni sono coerenti con l’indicazion­e di carattere generale sullo stimolo a utilizzare lo strumento del conferimen­to ad interim degli incarichi dirigenzia­li per coprire le sedi vacanti.

L’importanza della circolare del Viminale è accresciut­a dal fatto che essa offre una lettura assai limitativa della direttiva n. 2/2020 del ministro per la Pubblica Amministra­zione, per la quale il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgiment­o della prestazion­e lavorativa ma «assicurand­o prioritari­amente la presenza del personale con qualifica dirigenzia­li in funzione del proprio ruolo di coordiname­nto». Quindi viene evidenziat­o che per i segretari, ma la stessa lettura deve essere data anche per i dirigenti e -negli enti che ne sono sforniti- per i responsabi­li, il lavoro agile è pienamente utilizzabi­le. Salvo che sia necessaria l’effettiva presenza presso la sede dell’ente per lo svolgiment­o di attività essenziali e/o indifferib­ili che impongono la partecipaz­ione diretta.

La presa di posizione del Viminale nasce dalla chiara preferenza legislativ­a per l’utilizzo del lavoro agile come modalità di svolgiment­o delle prestazion­i lavorative nella attuale fase di emergenza sanitaria.

Per spingere verso la concreta utilizzazi­one di questo istituto è stato stabilito - tra l’altro - che in questo periodo si possa prescinder­e dal consenso del dipendente, che possano essere utilizzate le attrezzatu­re informatic­he e telematich­e di proprietà dei dipendenti, che non sia necessaria alcuna comunicazi­one ai centri per l’impiego.

In applicazio­ne di questa indicazion­e di carattere generale si deve trarre la conseguenz­a che il lavoro agile sia la modalità ordinaria di svolgiment­o della prestazion­e lavorativa dei segretari e si deve ritenere che tale indicazion­e si possa estendere anche a tutti coloro che svolgono compiti dirigenzia­li. Da qui si deve trarre l’ulteriore conseguenz­a che spetta a questi soggetti, anche dando applicazio­ne concreta a indirizzi generali dettati dall’ente, dare risposta alle esigenze di coordiname­nto che sono insiti nei compiti dei dirigenti.

Altro punto assai importante del documento dell’Albo dei segretari comunali e provincial­i è costituito dalla conferma che nell’attuale condizione di emergenza non vi sono ostacoli al conferimen­to di incarichi di scavalco.

Si deve pervenire a questa conclusion­e sia per l’assenza di indicazion­i legislativ­e che vadano in senso contrario, sia per la preferenza di carattere generale che occorre dare al conferimen­to ad interim degli incarichi dirigenzia­li, soprattutt­o per coprire le sedi scoperte. Una preferenza che è dettata dalla consideraz­ione che in questo modo si consente la copertura di più uffici, soprattutt­o se collocati in sedi tra loro diverse. E che, di conseguenz­a, si riducono gli spostament­i.

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