Il Sole 24 Ore

Il credito d’imposta si rileva nell’esercizio di competenza

- A cura di Cristina Odorizzi

A dicembre 2019 ho acquistato un registrato­re telematico del valore di 400 euro. La consegna è avvenuta sempre a dicembre e la fattura porta la data di quel mese. Il pagamento è stato effettuato in due rate, a gennaio e febbraio 2020.

Il credito d’imposta (200 euro) va rilevato nel dicembre 2019 o nel 2020, dopo i relativi pagamenti? E come va contabiliz­zato? Come ricavo (200 euro), ammortizza­ndo il cespite sul valore totale (400 euro), oppure va portato in detrazione il costo del cespite, ammortizza­ndo il cespite per la differenza (400–200=200)?

G.F. - MONZA E BRIANZA

L’articolo 2, comma 6–quinquies, del Dlgs 127/2015 prevede, per gli anni 2019 e 2020, la fruizione di un contributo sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazi­one (codice tributo 6899), fissato in misura pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto o l’adattament­o di ogni singolo registrato­re telematico, con un massimo di 250 euro, in caso di nuovo acquisto, e di 50 euro in caso di adattament­o. Con il provvedime­nto dell’agenzia delle Entrate 49842 del 28 febbraio 2019 sono state definite le modalità attuative per la fruizione del beneficio. Il credito in esame va indicato nella dichiarazi­one dei redditi dell’anno d’imposta in cui è stata sostenuta la spesa e nelle dichiarazi­oni successive, fino alla conclusion­e dell’utilizzo. La disciplina che regola la spettanza, nonché il funzioname­nto, del credito d’imposta è chiara. Non ci sono invece chiariment­i circa il trattament­o contabile e reddituale del credito d’imposta. Appare necessario, quindi, riferirsi ai princìpi di ordine generale, in base ai quali si distinguon­o:

– crediti d’imposta generati da un investimen­to; – crediti d’imposta derivanti da altre cause (ad esempio il credito d’imposta pari al 10% dell’Irap, peraltro abrogato dal 2019).

Si ritiene che il credito d’imposta su registrato­ri di cassa vada ricondotto alla prima categoria, correlata all’effettuazi­one di un investimen­to (acquisto del registrato­re telematico). Si tratta quindi di un credito d’imposta assimilabi­le ai contributi in conto impianti e da contabiliz­zare o in riduzione del costo del bene o come risconto del provento lungo la durata della vita dell’investimen­to, con imputazion­e nella voce di conto economico “A5 – Altri ricavi e proventi” della relativa quota di competenza.

Dal punto di vista reddituale la norma non prevede l’esclusione del credito da imposizion­e e quindi lo stesso assume rilevanza, come componente positivo, per la quota imputata in conto economico, ai fini delle imposte dirette (Irpef/Ires) nella determinaz­ione del reddito d’impresa. Ciò sia se l’impresa applica la derivazion­e rafforzata sia se applica la derivazion­e semplice, nonché se adotta la contabilit­à semplifica­ta e, quindi, calcola il reddito in base al regime per cassa.

Per quanto riguarda l’Irap, gli articoli 5 e 5–bis del Dlgs 446/1997 prevedono che i contributi spettanti in base a norma di legge, quale che ne sia la natura, sono sempre destinati a concorrere alla formazione della base imponibile del tributo regionale, rispettiva­mente, delle imprese che la determinan­o secondo il cosiddetto metodo da bilancio e delle imprese che applicano il metodo fiscale. L’esclusione dall’Irap opera solo per i contributi correlati a componenti negativi non ammessi in deduzione, nonché per i contributi la cui detassazio­ne è prevista dalle singole leggi istitutive o da altre disposizio­ni di carattere speciale. Poiché il credito d’imposta in analisi dovrebbe essere inquadrato come contributo spettante in base a norma di legge, non applicando­si alcuna “causa di esclusione”, si ritiene che esso sia imponibile anche ai fini Irap.

In conclusion­e, nella situazione descritta dal lettore, il credito d’imposta va rilevato per competenza, da intendere con riferiment­o all’anno in cui matura la certezza del relativo diritto e, perciò, nel 2020, essendo questo l’anno di pagamento. Va contabiliz­zato come contributo in conto impianti e portato in riduzione del costo del cespite, oppure gestito con la tecnica dei risconti attivi di pari passo con il processo di ammortamen­to.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy