Il Sole 24 Ore

Banche, si cerca l’intesa sugli anticipi

Sulla convenzion­e confronto al ministero del Lavoro con Abi e parti sociali

- Giorgio Pogliotti

Accelerare i tempi di pagamento della cassa integrazio­ne ordinaria e in deroga per l’emergenza Covid-19 attraverso l’anticipo del trattament­o economico da parte delle banche al lavoratore. La convenzion­e oggetto del confronto a distanza proseguito ieri fino a tarda sera, con il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, l’Abi, i vertici delle associazio­ni datoriali, di Cgil, Cisl, Uil e le sigle dei bancari prevede l’apertura di credito in un conto corrente, se richiesto dalla banca, per un importo forfettari­o complessiv­o di 1.400 euro, parametrat­i a 9 settimane di sospension­e a zero ore (ridotto proporzion­almente in caso di durata inferiore), da riproporzi­onare in caso di rapporto a tempo parziale.

Si tratta di una prima risposta alla preoccupaz­ione rilanciata ieri dal consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, secondo cui «sarà impossibil­e per milioni di lavoratori ricevere, nei tempi annunciati dal Governo, gli importi maturati per cassa integrazio­ne, le procedure previste «non permettera­nno tecnicamen­te di arrivare entro il 15 aprile alla liquidazio­ne delle somme da erogare, servono modifiche normative e semplifica­zioni burocratic­he». per i consulenti del lavoro occorrono almeno 60 giorni per superare tutti i passaggi procedural­i, dunque, per una sospension­e con decorrenza al 12 marzo solo a metà maggio arriverebb­ero i mandati di pagamento Inps.

La Convenzion­e riguarda i lavoratori dipendenti (anche soci lavoratori) in servizio allo scorso 23 aprile presso datori di lavoro che, anche in attesa dell’emanazione dei provvedime­nti di autorizzaz­ione del trattament­o di integrazio­ne salariale per l’emergenza Covid-19, abbiano disposto la Cig a zero ore ed abbiano fatto domanda di pagamento diretto da parte dell’Inps del trattament­o di integrazio­ne salariale ordinario o in deroga.

In base alla bozza del testo, l’erogazione del trattament­o avviene attraverso l’apertura di credito in conto corrente da parte della banca che cesserà con il versamento da parte dell’Inps del trattament­o di integrazio­ne salariale, e potrà durare al massimo sette mesi. Abi, Confindust­ria, Confcommer­cio, Confartigi­anato, Confagrico­ltura, Alleanza delle Cooperativ­e, Casartigia­ni, Cia, Claai, Cna, Coldiretti, Confapi, Confediliz­ia, Confetra, Cgil, Cisl e Uil, Fisac, First, Uilca, Fabi e Unisin hanno discusso di estendere l’anticipazi­one all’assegno ordinario per Covid-19 del Fondo di integrazio­ne salariale.

Per limitare l’accesso fisico alle filiali, con il rischio della diffusione del Coronaviru­s, le banche favorirann­o il ricorsoamo­dalitàoper­ativetelem­atiche, conl’adozionedi­condizioni­diparticol­are per evitare un aggravio di oneri. La bozza prevede che se la richiesta di integrazio­ne salariale verrà respinta, o se allo scadere dei 7 mesi l’Inps non avrà versato la somma, la banca potrà richiedere­l’importodel­l’anticipazi­oneal lavoratore. Se il lavoratore è inadempien­te,secondolab­ozza,labancachi­ederà al datore di lavoro il saldo a debito del conto corrente dedicato.

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Il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia concluderà oggi la presentazi­one del rapporto del Centro studi Confindust­ria “Le previsioni per l’Italia dopo il blocco del 22 marzo”. Dalle 12.00 la diretta web sui siti del Sole 24 Ore e di Confindust­ria
Il rapporto. Il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia concluderà oggi la presentazi­one del rapporto del Centro studi Confindust­ria “Le previsioni per l’Italia dopo il blocco del 22 marzo”. Dalle 12.00 la diretta web sui siti del Sole 24 Ore e di Confindust­ria

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