Il Sole 24 Ore

Il Governo pronto a varare altro deficit per 1-1,5 punti di Pil

Consiglio dei ministri tra domani e giovedì per la nuova relazione sul disavanzo extra Il provvedime­nto parte da 25-30 miliardi ma nel Governo cresce il pressing per salire ancora

- Marco Rogari Gianni Trovati

Decreto Aprile.

Per le decisioni (eventuali) dell’Eurogruppo bisognerà aspettare il 7 aprile. Ma il calendario italiano per avviare la macchina del nuovo decreto con gli interventi­a sostegno dell’ Economia è più stretto. E guarda al Consiglio dei ministri che domani o giovedì, al netto di eventuali accelerazi­oni, dovrà chiedere nuovo deficit al Parlamento. Quanto? Al ministero dell’Economia si valuta un disavanzo aggiuntivo da 1-1,2 punti di P il, quindi fra i 18 e i 22 miliardi per un decreto che sfruttando una quota dei fondi europei non impegnati potrebbear­rivare vicino ai 30 miliardi. Ma nel governo un’intesa di massima su dimensioni e modalità degli interventi va ancora trovata nella dialettica tesa fra Palazzo Chigi. Perché non mancano spinte a far crescere ulteriorme­nte i numeri, per attestare il solo deficit vicino ai 30 miliardi (cioè intorno all’1,5% del Pil) e portare sopra quella quota il valore complessiv­o del decreto.

Il dato certo è che il rifinanzia­mento degli ammortizza­tori sociali estesi dal decreto Marzo imporrà uno sforzo notevole, fra gli 11 e i 14 miliardi. Ma le certezze per ora si fermano qui. Perché per esempio i ministri M5S spingono per un uleriore strumento universale di sostegno al reddito, mentre all’Economia si guarda a un allargamen­to più misurato per coinvolger­e negli aiuti temporanei i quasi 2 milioni di stagionali e lavoratori domestici lasciati fuori dal decreto del mese scorso. Le calcolatri­ci sono poi all’opera per definire il costo in termini di finanza pubblica dell’estensione delle garanzie alla liquidità delle imprese, che il governo vorrebbe rafforzare riducendo nello stesso tempo la discrezion­alità nell’erogazione dei prestiti. Nella partita rientra anche Cassa depositi e prestiti, al centro però anche di un ricco menù di opzioni nel capitolo enti locali, dalle anticipazi­oni di liquidità a tutto campo per sostenere la cassa e compensare la sospension­e fiscale alla moratoria dei mutui. Tutti interventi per partire richiedono una garanzia statale e un sostegno per fissare l’equivalenz­a finanziari­a a tutela del risparmio postale.

I numeri insomma girano in fretta, come accaduto alla vigilia del decreto di marzo. Ma altrettant­o in fretta dovranno trovare pace. Perché il governo deve approvare a stretto giro la relazione per chiedere un deficit aggiuntivo che il Parlamento deve approvare a inizio della prossima settimana. Una corsa indispensa­bile per il via libera al decreto prima di Pasqua e delle scadenze fiscali del 16 aprile.

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ANSA
Roberto Gualtieri All’Economia si punta a coinvolger­e negli aiuti temporanei i quasi 2 milioni di stagionali e lavoratori domestici lasciati fuori dallo scorso decreto ANSA
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In Parlamento . Il governo dovrà varare stretto giro la relazione per chiedere un deficit aggiuntivo che le Camere devono approvare all’inizio della prossima settimana. Una corsa indispensa­bile per il via libera al decreto prima di Pasqua e delle scadenze fiscali del 16 aprile

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