Il Sole 24 Ore

In quarantena 45mila contagiati, corsa agli alberghi e alle caserme

Il rischio vero per molti esperti è adesso il contagio all’interno delle famiglie

- —Mar.B.

La guarigione per i malati di Covid non è sempre così facile e nasconde diverse insidie. Sono ormai quasi 45mila gli italiani a casa in quarantena perché contagiati con pochi sintomi o in via di guarigione dopo un ricovero e con loro ci sono spesso dei familiari che a loro volta rischiano di contagiars­i. Perché in tempi di misure stringenti che hanno chiuso gran parte del Paese il rischio vero, a detta di molti esperti, ora si chiama «contagio intrafamil­iare». Un rischio più alto nelle case dove l’isolamento del parente positivo è più difficile come racconta un caso scoperto nei giorni scorsi a Bari: sette persone in un appartamen­to di 60 mq dove il nonno di una famiglia numerosa è risultato contagiato. «Si è posto subito il problema di come assistere il paziente evitando che tutta la famiglia possa essere contagiata ha spiegato Ludovico Abbaticchi­o, presidente nazionale del sindaco dei medici di base (Smi) - Situazioni come queste purtroppo non solo isolate, ce ne sono diverse, in tutta la Puglia e nel resto del Paese. È allora urgente e necessario trovare subito strutture, penso ad alberghi o caserme dismesse, per garantire la quarantena di persone che vivono in situazioni dove non viene garantito l'isolamento».

Un’emergenza questa sempre più pressante e diverse Regioni si stanno mobiltando prima con le caserme, come quella della Cecchignol­a a Roma, e poi affittando o requisendo hotel mentre altre sono ancora in ritardo rischiando così di far aumentare la catena dei contagi.

Ieri a esempio a Milano sono entrati i primi 30 ospiti al Michelange­lo, l’albergo a 4 stelle in piazza Luigi di Savoia che grazie a un accordo tra il Comune e il Gruppo Finleonard­o sarà il primo «Covid Hotel» destinato a ospitare persone in quarantena. L'accoglienz­a sarà almeno fino al 30 maggio, salvo eventuali proroghe. Le stanze dell'hotel a disposizio­ne sono 290

In Toscana, la prima a partire, sono già 14 gli alberghi diventati Covid hotel - Da Firenze a Lucca, da Parto a Massa - per mile posti, ma si punta a 3mila letti (la Regione paga circa 30 euro a letto). A Bergamo sono già due le strutture operative: il Winter Garden Hotel di Grassobbio e lo Starhotels Cristallo Palace (in comodato d'uso a titolo gratuito) per 240 posti. A Modena il primo Covid Hotel è il Concordia (fino a 50 posti) mentre a Catania è statafirma­ta la prima convezione con l'Ibis Styles di Acireale. Anche in Sarde4gna e Pugli aindividua­te le prime strutture alberghier­e a fianco agli ospedali che però per ora saranno destinate a ospitare i sanitari per facilitare i loro spostament­i.

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