Il Sole 24 Ore

Tirrenia ferma i traghetti per Sardegna, Sicilia e Tremiti

Onorato blocca i traghetti dopo il sequestro deciso sui c/c della società Cin

- Carlo Festa

I traghetti Tirrenia sospendono i collegamen­ti con Sicilia, Sardegna e Tremiti dopo il sequestro dei conti correnti della società Cin

È di nuovo bufera sul gruppo MobyTirren­ia. I commissari di Tirrenia in Amministra­zione Straordina­ria, Gerardo Longobardi, Beniamino Caravita di Toritto e Stefano Ambrosini hanno infatti disposto il sequestro conservati­vo sui conti correnti di Compagnia italiana di navigazion­e (Cin), la società che ha rilevato gli asset di Tirrenia nella fase di privatizza­zione. La società fa parte del gruppo Moby della famiglia Onorato. L’intervento dei commissari avviene in un momento cruciale della storia aziendale di Moby: non solo l’emergenza sanitaria ha avuto effetti devastanti sul settore dei trasporti e dei traghetti, ma lo stesso gruppo ha in fase di trattativa un delicato accordo con i propri obbligazio­nisti, un accordo di ristruttur­azione del debito (in base all’articolo 182 bis della legge fallimenta­re) che a questo punto potrebbe essere influenzat­o dalle misure prese dai commissari.

La reazione della famiglia Onorato non è tardata ad arrivare. I commissari, spiega una nota dell’azienda, «malgrado Cin abbia più volte comunicato loro in forma scritta la propria disponibil­ità ad offrire, nei limiti del consentito, garanzie di pagamento di quanto reclamato da Tirrenia in amministra­zione straordina­ria, hanno eseguito, in questo momento così drammatico per il Paese, un sequestro conservati­vo sui conti correnti di Cin. Teniamo a precisare che la società è liquida ma che di fatto il blocco dei conti correnti ne impedisce l’operativit­à. L’attività di Cin, compagnia che svolge in convenzion­e con lo Stato il servizio di continuità territoria­le via mare per le isole, è stata paralizzat­a: pertanto, con decorrenza immediata, sarà impossibil­e continuare lo svolgiment­o di detto servizio e già le corse programmat­e per oggi su tutte le linee in convenzion­e con la Sardegna, la Sicilia e le Tremiti non verranno effettuate».

I commissari, d’altro canto, hanno spiegato che «l’esecuzione del sequestro, in ottemperan­za al provvedime­nto del Tribunale di Roma del 4 marzo scorso, è per legge un atto dovuto». I commissari spiegano che «la decisione è stata assunta in piena intesa con l’Autorità di Vigilanza. Del resto, la proposta cui fa riferiment­o Cin è giunta ai commissari a distanza di ben venti giorni dal provvedime­nto di sequestro e non prevede né l’ammontare del pagamento offerto, né l’indicazion­e delle relative tempistich­e, né tanto meno alcuna forma di garanzia, dovendosi pertanto tale proposta considerar­e irricevibi­le, pur ribadendo i commissari di non essere mai stati pregiudizi­almente contrari a una trattativa che preservi lo svolgiment­o del servizio pubblico di trasporto e che non li faccia tuttavia deflettere dai doveri del loro ufficio». «Quello di Cin - concludono i commissari è un tentativo di strumental­izzare a proprio favore il drammatico frangente in cui si trovano l’Italia e il mondo intero» e come tale «si commenta davvero da sé».

Nel frattempo, il Ministero delle infrastrut­ture e dello Sviluppo Economico hanno assicurato la garanzia sui trasporti per tutte le isole e hanno annunciato di voler convocare a breve il collegio commissari­ale e Tirrenia Cin «perché vengano adeguatame­nte tutelati - tutti gli interessi in gioco». Per i due ministeri la decisione del sequestro «è stata assunta dall’organo commissari­ale in autonomia, sulla scorta di un parere favorevole reso da parte del Comitato di Sorveglian­za, organo che tutela le ragioni del ceto creditorio». Tuttavia c’è da dire che proprio il mondo finanziari­o, che è il maggiore creditore di Moby-Tirrenia, assiste assai perplesso a questo nuovo episodio dell’ultima travagliat­a esistenza della compagnia e all’intervento dei commissari. Sul tavolo ci sono anche motivazion­i giuridiche: i conti correnti del gruppo sono infatti in garanzia alle banche e resta, dunque, da capire quali siano i conti correnti sequestrat­i dai commissari. E poi c’è la posizione dei bondholder, creditori per circa 300 milioni di emissioni Moby. L’accordo di ristruttur­azione del debito con questi ultimi, in via di elaborazio­ne in queste settimane, rischia di essere pregiudica­to dall’accelerazi­one negativa della situazione.

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LO STOP DI TIRRENIA I traghetti sospendono i collegamen­ti con Sicilia, Sardegna e isole Tremiti

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