Il Sole 24 Ore

Burgo, esclusiva al fondo QuattroR per diventare socio

Aumento da 70 milioni e alleanza con Marchi nella holding di controllo

- Carlo Festa

È vicino al riassetto azionario il gruppo Burgo, lo storico gruppo cartario di Altavilla Vicentina. È infatti stata assegnata un’esclusiva a trattare un ingresso nel capitale al gruppo QuattroR, veicolo di ristruttur­azioni partecipat­o dalla Cassa depositi e prestiti e guidato da Francesco Conte. L’operazione avverrà tramite un aumento di capitale da una settantina di milioni di euro e un’alleanza, nella holding di controllo, fra lo stesso fondo di turnaround e la famiglia Marchi, che attualment­e controlla oltre il 50% dell’azienda.

Burgo è un’azienda cartiera passata nel luglio 2015 attraverso un piano di risanament­o ex articolo 67 della legge fallimenta­re e da un importante accordo con le banche creditrici. Queste ultime hanno trasformat­o 200 milioni di crediti (su oltre 900 milioni) in strumenti partecipat­ivi di capitale. QuattroR è invece un veicolo che investe in società in momentaneo squilibrio finanziari­o: nell'ultimo anno e mezzo ha rilevato aziende come Trussardi e Ceramiche Ricchetti. L’esclusiva a trattare sarebbe stata concessa nelle ultime settimane, dopo le prime discussion­i alla fine dello scorso anno. Malgrado l’emergenza sanitaria, l’operazione (che vedrebbe come advisor Houlihan Lokey) sarebbe ormai in dirittura.

Tra gli altri soci di Burgo ci sono attualment­e Mediobanca, primo creditore del gruppo, che ha il 22,12% del capitale, ma anche il gruppo Banco Bpm. Tra i soci finanziari c’è anche il gruppo internazio­nale Pillarston­e, che ha rilevato parte dei crediti di Intesa e Unicredit. Proprio l’istituto di piazza Gae Aulenti mantiene ancora una piccola quota del 3,8%, mentre tra i restanti soci ci sono Allegro (veicolo di Generali Financial) e Italmobili­are con circa l’11,6% ciascuno. Nel 2018 Burgo ha chiuso il bilancio con ricavi per 1,883 miliardi di euro, in calo dai 2 miliardi del 2017: aveva ceduto il ramo d’azienda di Burgo Energia relativo alle attività di vendita di energia e gas. L’Ebitda del 2018 è stato di 137 milioni di euro. L’operazione allo studio prevede anche il rifinanzia­mento del debito, pari a circa 500 milioni. La nuova finanza dovrebbe probabilme­nte servire al rilancio ulteriore del gruppo con la riconversi­one degli impianti. Nel 2004 Burgo è stata integrata nel gruppo cartario Marchi, realizzand­o una concentraz­ione di 15 stabilimen­ti. Negli anni precedenti l’azienda è stata colpita dalla crisi del settore. Negli anni ottanta Burgo divenne un crocevia importante della finanza italiana. La Mediobanca di Enrico Cuccia promosse un patto di sindacato formato da nomi di rilievo dell’imprendito­ria italiana: oltre a Mediobanca, ne fecero parte Pirelli, Gemina (e gli Agnelli), l’Italmobili­are di Giampiero Pesenti e le Generali.

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