Il Sole 24 Ore

Maccaferri, ecco il concordato che apre a Carlyle

- —C.Fe.

Seci, società di riferiment­o del gruppo Maccafferi, ha depositato il piano di concordato in continuità. La richiesta di concordato per Seci era stata depositata il 31 maggio 2019 e successiva­mente sono entrate in concordato altre sette società del gruppo (Enerray, Exergy, Felsinea Factor, Sapaba, Eva, Sadam e Seci Energia) che hanno già presentato i rispettivi piani. A fine febbraio la Procura di Bologna aveva chiesto il fallimento di Seci. Il piano è accompagna­to da un intervento del fondo internazio­nale Carlyle, che dovrà essere approvato dal tribunale di Bologna. Per Seci è prevista l’erogazione di nuova finanza per 10 milioni, mentre per Officine

Maccaferri per 60 milioni, insieme agli altri obbligazio­nisti con i quali hanno costituito l’Ad Hoc Group. Per Samp è invece indicata l’erogazione di nuova finanza fino a 25 milioni di euro, con il concorso di un partner finanziari­o.

Il piano si sviluppa sul 20202025 e prevede la continuità di Seci come holding di partecipaz­ioni, con il mantenimen­to del settore manufattur­iero - Officine Maccaferri e Samp - e la progressiv­a uscita dai settori agroalimen­tare, energia e real estate. La quota di Manifattur­e Sigaro Toscano rimarrà invece invariata e all’interno del perimetro della holding guidata da Pierluigi De Angelis durante l’arco temporale del piano, con un’opzione di vendita o rifinanzia­mento a fine periodo. Il ricavato della vendita degli asset verrà destinato a soddisfare integralme­nte i crediti prededucib­ili e privilegia­ti e a soddisfare parzialmen­te i crediti chirografa­ri. «Non è stato semplice lavorare ad un piano di rilancio tanto complesso, per il numero di soggetti coinvolti e per la varietà delle società interessat­e», dice Pierluigi De Angelis, ad di Seci. Nella predisposi­zione del piano, Seci si è avvalsa di Rothschild Co, Long Term Partners, Bonelli Erede, studio La Croce e PwC.

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Exor. John Elkann, presidente e ceo della holding IMAGOECONO­MICA

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