Il Sole 24 Ore

IL PERSONAGGI­O

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La parabola di Orban

Viktor Orban è il premier che regna a Budapest dal 2010. Nazionalis­ta e populista, oppositore (interno) dell’Unione europea e grande sostenitor­e dell’Europa delle patrie. Amico di Vladimir Putin e leader dei Paesi sovranisti di Visegrad. Orban, nasce nel 1963, studia Legge, e dopo la laurea si specializz­a in Inghilterr­a. Ma è nel 1989, nella Piazza degli Eroi di Budapest, che Orban diventa Orban: durante una grande manifestaz­ione in ricordo dei martiri della Rivoluzion­e del 1956, è lui che con coraggio urla alla folla tutta la rabbia contro Mosca ordinando alle truppe sovietiche di andarsene.

Ha già il carisma del capopopolo. Ed è mosso da ideali che negli anni rinnegherà, almeno in parte, per senso pratico, forse solo per continuare a fare quello che di volta in volta considera l’interesse nazionale più urgente, forse per amore del potere. Governa in Ungheria dal 2010 e, seppur tra molte controvers­ie, ha guidato la rinascita dell’economia del Paese. Ha continuato ad accrescere di anno in anno il suo consenso e il suo controllo sul Paese ospedali mancano tute, guanti e mascherine protettive, e ci sono soltanto 2.560 apparecchi di respirazio­ne, in tutto il Paese.

La legge approvata ieri a Budapest inasprisce le misure d’emergenza contro il coronaviru­s già introdotte l’11 marzo: sulla pandemia potranno esprimersi solo fonti ufficiali e chi sarà accusato di diffondere false notizie rischierà da uno a cinque anni di carcere. In Parlamento il provvedime­nto sui poteri speciali al premier è passato con 138 voti favorevoli contro 53 contrari. L’opposizion­e ha cercato di fare inserire nel testo una limitazion­e temporale di 90 giorni, garantendo in cambio il suo appoggio, ma Orban ha rifiutato. «L’opposizion­e - ha risposto Orban - sta dalla parte del virus».

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