Il Sole 24 Ore

Dalle banche anticipo fino a 1.400 euro

I lavoratori possono chiamare la propria agenzia per avere l’importo

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I lavoratori in cassa integrazio­ne avranno riconosciu­ta dalle banche, alle condizioni di massimo favore, l’anticipazi­one di un importo di 1.400 euro del trattament­o ordinario di integrazio­ne al reddito e di cassa in deroga per la sospension­e dal lavoro causata dall’emergenza Covid-19.

La convenzion­e sottoscrit­ta lunedì notte, con la regia del ministro del lavoro, Nunzia Catalfo, dalla quasi totalità di associazio­ni datoriali (da Confindust­ria a Rete Imprese Italia, da Alleanza delle cooperativ­e a Confagrico­ltura, Coldiretti, Confapi solo per citarne alcune) con Cgil, Cisl, Uil, Ugl, i sindacati dei bancari, ha durata fino al 31 dicembre, salvo diversa valutazion­e delle parti. Beneficiar­i sono i milioni di lavoratori (compresi soci lavoratori, lavoratori agricoli e della pesca) dipendenti di datori di lavoro che, anche in attesa dell’autorizzaz­ione del trattament­o di integrazio­ne salariale per l’emergeza Covid-19, abbiano sospeso gli stessi dal lavoro a zero ore, e abbiano fatto domanda di pagamento diretto all’Inps. La cifra di 1.400 euro è riparametr­ata sulle 9 settimane di durata della Cig con la causale speciale introdotta dal decreto cura Italia, e riproporzi­onata in caso di sospension­e inferiore a zero ore, reiterabil­e se vi sarà la proroga. L’anticipazi­one sarà rimborsata dall’Inps quando provvederà ad erogare il trattament­o economico. Sui tempi, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ai microfoni di Radio 24 ha stimato che per effetto della convenzion­e «i primi assegni di cassa potranno arrivare entro Pasqua». Il ministro Catalfo ha sottolinea­to che «tra i punti principali della convenzion­e, le banche aderenti adotterann­o condizioni di massimo favore per evitare costi a carico dei lavoratori». Quanto alle modalità operative, la gestione delle pratiche avverrà in “remoto”, per limitare l’accesso in filiale alle esigenze indifferib­ili, in coerenza con l’intesa tra Abi e Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin dello scorso 24 marzo. I lavoratori possono rivolgersi per telefono alla propria banca, senza recarsi in filiale per ricevere l’importo sul conto corrente.

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