Aiuti al ceto medio impoverito
Seguite 5mila persone Gestore unico per distribuire i buoni
È attesa per oggi la delibera della Giunta comunale di Bologna che deciderà chi beneficerà degli oltre 52 milioni di euro di buoni spesa in arrivo sotto le Due torri e come, con quali modalità. «Stiamo lavorando in queste ore – precisa l’assessore a Sanità e Servizi sociali di Palazzo d’Accursio, Giuliano Barigazzi – per calcolare quanto possiamo allargare la platea dei beneficiari e con quali parametri, orientati a sostenere non solo le povertà conclamate ma tuttoil ceto medio impoverito, in una logica di welfare di comunità. Perché questa epidemia sta facendo esplodere nuove emergenze economiche tra chi ha perso il lavoro e i precari, anche in un territorio tra i più coesi e solidi nel panorama nazionale, come il nostro».
Sono 5mila le persone seguite - per problematiche diverse, non solo reddituali - dai servizi sociali del capoluogo emiliano (su 392mila abitanti) e molti di più saranno i bolognesi che potranno ottenere un aiuto per mangiare. Lo staff del sindaco Virginio Merola anticipa che ci sarà un unico gestore a occuparsi della distribuzione del buono sociale e delle convenzioni con i negozi della Gdo metropolitana e quelli di vicinato, che si farà ricorso solo a tecnologie in remoto per l’erogazione (ticket elettronici che arriveranno via e-mail o su smartphone) per evitare code agli sportelli e che si sta lavorando con i partner commerciali per ottenere un’ulteriore scontistica e garantire ai beneficiari il pieno valore del buono spesa.
Da oggi raddoppia-da 200 a 380 anche il numero delle famiglie bolognesi in difficoltà che potranno usufruire dei pasti caldi preparati dagli “empori solidali ”, le cucine popola rinate do pola crisi post L ehm anpe raffrontare le nuove forme di povertà, che do pola chiusura dei locali continuano a operare con forme di asporto. E oltre 500 bolognesi hanno risposto alla chiamata di Auser (associazione per l’ invecchiamento attivo) per portare la spesa a casa delle persone più bisognose, affiancando i 3 mila volontari, che sono perlopiù anziani e quindi a più alto rischio contagio.