Uno scudo per medici e infermieri specializzandi, contratti più stabili
L’esenzione penale e civile potrebbe riguardare anche i manager delle Asl
Uno scudo penale e civile, tranne che per i casi di dolo, da assicurare a medici e infermieri impegnati in prima linea nella battaglia contro il coronavirus. Una battaglia che conta già numerosi vittime tra i sanitari, ben 66 solo tra i medici.
Lo scudo arriverà con l’appoggio del ministro della Salute Roberto Speranza attraverso un emendamento al decreto Cura Italia da oggi all’esame in commissione Bilancio. Speranza da giorni ascolta l’appello che arriva dagli operatori sanitari, a partire dall’Ordine dei medici che ieri ha scritto anche al capo dello Stato Sergio Mattarella per denunciare gli spot degli studi legali che offrono consulenze gratuite per intentare cause ai medici. A questo appello si sono aggiunti i manager degli ospedali attraverso la Fiaso (la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere), l’associazione dei broker italiani (l’Aiba) e ieri anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana: «È sconcertante apprendere che in questo momento di grave criticità sanitaria, ci siano studi legali a caccia di clienti».
In Parlamento il pressing per introdurre lo scudo arriva praticamente da tutti i partiti, di maggioranza e opposizione, che hanno presentato emendamenti in questo senso, mentre non ce n’è traccia tra quelli del Governo. Ma l’intenzione sarebbe quella di approvare una delle modifiche presentata riformulandola. In particolare il testo base potrebbe essere quello presentato da Vasco Errani (Leu) che prevede una copertura a 360 gradi che riguarda tutti gli operatori: dai medici agli infermieri fino ai manager e funzionari sanitari. L’esenzione dalla responsabilità penale e civile scatterà per «tutte le attività esercitate e le prestazioni erogate» con l’esclusione delle condotte volontarie finalizzate alle lesione o al danno o in caso di «macroscopica, intenzionale e ingiustificata violazione dei principi basilari» della professione sanitaria, manageriale e amministrativa.
Non è tutto. Sempre per la Sanità è previsto il via libera a un’altra modifica sotto forma questa volta di emendamento governativo. E riguarda la possibilità anche per i medici specializzandi iscritti al quarto e quinto anno del corso di specializzazione di poter ottenere gli incarichi della durata di un anno (rinnovabili) per l’emergenza Covid 19 - e non più solo contratti precari di 6 mesi - modificando così quanto previsto in origine dal decreto legge 14/2020 che lo consentiva solo ai medici già specializzati. Questi incarichi saranno tenuti in conto nei futuri concorsi.