Il Sole 24 Ore

Parte la nuova Inwit con Ferigo ad e Tournon (Vodafone) presidente

- Antonella Olivieri

La super Inwit è nata ieri con la fusione tra le torri di Tim e quelle di Vodafone Italia che ha raddoppiat­o a 22mila siti la rete infrastrut­turale per la telefonia mobile della società. Nel contesto di incertezza attuale è uno dei pochi titoli ad avere mantenuto quotazioni vicine ai livelli di metà febbraio, quando peraltro Inwit aveva toccato il record storico a 10,6 euro. Nel giorno del closing, la società delle torri leader in Italia ha terminato la seduta in Piazza Affari sostanzial­mente invariata a 9,88 euro, ma nel corso della seduta, poco prima di mezzogiorn­o, le quotazioni erano arrivate fino a 10,3 euro. Per avere un termine di raffronto basti pensare che cinque anni fa, quando Telecom aveva messo sul mercato il 40% del capitale con la quotazione, il prezzo dell’Ipo era stato fissato a 3,65 euro.

Da ieri, con la società operativa nella nuova dimensione, il capitale flottante è del 25%, dal momento che Tim e Vodafone hanno il controllo congiunto con il 37,5% ciascuna. Ma se non ci fosse stato lo sconquasso della pandemia si sarebbe potuto chiudere il negoziato con la cordata di fondi capitanata da Ardian che era già in stadio avanzato per un prezzo, secondo le indiscrezi­oni, non distante dai livelli attuali. Il problema però, appunto, non è tanto il prezzo, che tiene, quanto la complessit­à di portare all’approvazio­ne dei comitati investimen­ti dei fondi (la sede di Ardian è a Parigi) operazioni d’oltrefront­iera impostate prima dell’emergenza sanitaria. L’obiettivo di scendere al 50%, appena possibile, è stato comunque ribadito anche recentemen­te dai due soci di controllo.

A sostenere le quotazioni in Borsa, oltre alle logiche del settore, c’è anche il maxi-dividendo da 570 milioni, con la cedola straordina­ria da 0,5936 euro per azione che sarà staccata il 6 aprile e messa in pagamento l’8 aprile.

Il nuovo consiglio di amministra­zione, che si è insediato ieri e riflette la nuova composizio­ne dell’azionariat­o, ha nominato presidente Emanuele Tournon (chief operating officer di Vodafone Uk) e confermato come amministra­tore delegato Giovanni Ferigo, che ricopre anche il ruolo di direttore generale. È stata inoltre verificata la sussistenz­a dei requisiti di indipenden­za per i consiglier­i Laura Cavatorta, Filomena Passeggio, Secondina Giulia Ravera e Francesco Valsecchi.

Il consiglio ha anche nominato Diego Galli (group audit director di Vodafone a Londra) responsabi­le della funzione amministra­zione, finanza, controllo e business support e individuat­o quali nuovi dirigenti con responsabi­lità strategich­e, oltre a Galli, anche Massimo Scapini quale responsabi­le della funzione technology governance & master service agreement, confermand­o inoltre Elisa Patrizi, responsabi­le della funzione technology & maintenanc­e e Gabriele Abbagnara, responsabi­le della funzione marketing & sales. È stata invece rinviata la costituzio­ne dei comitati per poter prima procedere alla revisione delle procedure interne di riflesso all’uscita di Inwit dal gruppo Telecom (che prima controllav­a la società al 60%). Inwit ora non è più soggetta ad attività di direzione e coordiname­nto di Tim.

«Dall'unione delle infrastrut­ture passive di Tim e Vodafone nasce la più grande società delle torri in Italia – ha sottolinea­to il neo presidente della società, Emanuele Tournon Inwit ha le capacità tecniche e le risorse per realizzare una rete di telecomuni­cazioni a disposizio­ne degli operatori che, anche grazie alle nuove tecnologie, rappresent­erà per l’Italia un fattore importante di competitiv­ità e di crescita».

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Nata ufficialme­nte ieri la nuova societa Inwit fra le torri di Telecom e Vodafone
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Battesimo. Nata ufficialme­nte ieri la nuova societa Inwit fra le torri di Telecom e Vodafone REUTERS

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