Per la Lazio semestrale in rosso
Perde 1,14 milioni e paga la campagna acquisti con cui ha scalato la Serie A
La Ss Lazio paga con una perdita netta semestrale di 1,14 milioni di euro il rafforzamento della squadra che l’ha fatta volare nelle zone alte della Serie A. Il consiglio di gestione, presieduto da Claudio Lotito, ha approvato l’altra sera la relazione semestrale consolidata, con i risultati da luglio a dicembre 2019.
Dopo 26 partite, fino alla sospensione del campionato, la Lazio è seconda, a un punto dalla Juventus e ha 17 punti in più dell’As Roma. I conti della Lazio sono peggiorati rispetto allo stesso semestre del 2018, quando c’era un utile netto di 5,46 milioni. Il valore della produzione (escluse le plusvalenze) è aumentato da 64,2 a 70,1 milioni e il costo del personale da 41,7 a 47,3 milioni. I proventi netti da cessione calciatori sono diminuiti da 23,5 a 14,56 milioni. Rispetto a giugno, a fine dicembre i debiti finanziari netti sono diminuiti da 55,6 a 45,6 milioni, il patrimonio netto consolidato è di 41,75 milioni. I debiti, al netto dell’esposizione finanziaria e dei risconti passivi, sono pari a 160,57 milioni. Questa cifra include anche il debito verso l’erario per la transazione del 20 maggio 2005 con la quale Lotito ha spalmato in 23 anni il debito di 140 milioni ereditato dalla precedente gestione (fino al 2028). Restano da pagare 9 rate da 5,65 milioni l’una.
Con una gestione al risparmio Lotito può fregiarsi di risultati sportivi migliori della Roma e, in campionato, a un soffio dalla Juventus. Nella semestrale Lotito fa meglio degli altri due club quotati. La Roma ha una perdita netta di 87 milioni su 96,6 milioni di ricavi, con un patrimonio netto consolidato negativo per 135,7 milioni e debiti finanziari netti rettificati per 264 milioni. La Juventus ha una perdita di 50,3 milioni su 258,4 milioni di ricavi operativi, con indebitamento finanziario netto di 326,9 milioni.
Quanto all’impatto del Coronavirus, i consiglieri di gestione della Lazio «ritengono non vi siano temi di continuità aziendale e/o di recuperabilità dei beni patrimoniali». Invece la Roma ha annunciato lo slittamento a fine aprile della pubblicazione della semestrale, approvata il 28 febbraio, perché le previsioni «ad oggi, potrebbero non riflettere adeguatamente le reali prospettive sull’evoluzione della gestione e continuità aziendale della società».