Svezia, nel 2020 Pil a -4% e disoccupazione al 9%
L’economia della Svezia quest’anno potrebbe contrarsi del 4%, come durante la crisi finanziaria del 2008, e il tasso di disoccupazione balzare al 9% (dall’attuale 7%) come conseguenza dello shock innescato dall’epidemia di coronavirus sull’economia.
Le stime sono state fornite ieri da Magdalena Andersson, ministro delle Finanze. «Il virus - ha sottolineato ha avuto un impatto grave sulla crescita, sia in Svezia che nel mondo. È uno shock combinato per domanda e offerta, con reazioni a catena tra Paesi». Per attenuare l’impatto economico dell’epidemia, il governo ha messo in campo misure senza precedenti - sussidi ai lavoratori, tagli alle tasse, garanzie sui prestiti - ma, come la ministra ha ribadito ieri, si preannunciano mesi difficili: «Vediamo una contrazione dell’economia e un aumento della disoccupazione che non vedevamo dai tempi della crisi finanziaria», quando il Pil ebbe un crollo del 4,2 per cento. Andersson ha però aggiunto di attendersi un rapido rimbalzo, con un Pil stimato a +3,5% nel 2021.
Sebbene nel Paese non sia stato imposto un completo lockdown, l’invito a stare in casa e a evitare assembramenti tiene lontani i clienti da negozi e ristoranti e molte aziende - tra queste Volvo - hanno dovuto interrompere la produzione per mancanza di componenti.
La ministra Andersson: shock combinato su domanda e offerta, impatto pari alla crisi 2008