Disoccupazione, sul tavolo Ue un pacchetto d’interventi
Stretta sullo strumento di riassicurazione unico delle Cig nazionali. Possibile dotazione di 100 mld Oltre ai prestiti Mes si studia come attingere alle risorse del bilancio pluriennale 2021-2027
Sono due i filoni su cui l’establishment europeo sta lavorando in queste ore sulla scia dello shock economico provocato dalla pandemia influenzale. A breve termine, i ministri delle Finanze saranno chiamati martedì prossimo a discutere nuove e vecchie opzioni per affrontare l’attuale emergenza.
Per il medio-lungo termine, la Commissione europea sta preparando modifiche alla bozza di bilancio comunitario per il 20212027, in modo da sostenere il rilancio economico.
Secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, sul primo fronte l’Esecutivo comunitario sta lavorando su varie opzioni da presentare prima ai direttori dei Tesori nazionali e poi successivamente ai ministri delle Finanze. «Una delle idee è certamente quella di un fondo di riassicurazione degli schemi nazionali di disoccupazione. Stiamo lavorando ancora sul funzionamento e sul finanziamento», spiega un esponente comunitario. Bruxelles si aspetta un forte aumento dei sussidi per i senza lavoro. Una cifra possibile sarebbe una dotazione di 100 miliardi.
Un sostegno ai disoccupati
Rimane sul tavolo l’ipotesi di prestiti precauzionali da parte del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), come ha confermato ieri al Financial Times il direttore generale, Klaus Regling. Secondo il quale è possibile ridurre al minimo le condizionalità e discutere anche la maturità di eventuali prestiti. L’Italia, tra i Paesi più colpiti dalle conseguenze economiche della crisi, vede di cattivo occhio il ricorso al Meccanismo europeo di stabilità, impopolare in una parte della classe politica.
Nella sua intervista, Regling ha spiegato che istituzioni quali il Mes o la Banca europea degli investimenti già emettono obbligazioni congiunte dei Paesi membri. Creare una nuova istituzione per emettere coronabonds – come chiesto dall’Italia e altri otto Stati – rischia di richiedere da uno a tre anni. Di avviso non dissimile si è detto ieri da Berlino il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz: «Siamo pronti alla solidarietà, ma a una solidarietà ben meditata».
Più a lungo termine, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato cambiamenti alla proposta di bilancio comunitario che in febbraio era stata bocciata dai Ventisette. L’obiettivo deve essere, ha detto l’ex ministra tedesca, «di rispondere alle conseguenze economiche» della crisi provocata dalla pandemia da coronavirus. Ancora ieri una portavoce comunitaria ha precisato che il lavoro è in corso.
Sempre ieri, i vertici delle principali istituzioni comunitarie hanno fatto il punto della situazione in videoconferenza.
«Per rilanciare l’economia europea – ha commentato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel – dovremo utilizzare tutte le leve disponibili, a livello nazionale ed europeo. Il bilancio dell’Unione dovrà essere adattato. È tempo di pensare fuori dagli schemi. Qualsiasi opzione compatibile con i Trattati dovrebbe essere considerata».
A proposito di bilancio, precisa un funzionario comunitario: «Per ora ci siamo concentrati sul 2020 e il nostro obiettivo è di permettere come non mai flessibilità nell’uso dei fondi strutturali». I Ventisette dovrebbero discutere le prime proposte comunitarie in una riunione questo venerdì. Sempre secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, si tratta tra le altre cose di attivare lo strumento d’emergenza (Ese, secondo un acronimo inglese) con la modifica di alcuni testi legislativi.
L’opzione del bilancio 2021-27
Inevitabilmente, il tema della gestione del rilancio economico si incrocia con la questione dell’emergenza. Thomas Wieser è stato per oltre otto anni presidente del comitato tecnico che prepara le riunioni dell’Eurogruppo; oggi è affilato al centro-studi Bruegel. Spiega da Vienna: «Questa crisi ha rimesso in luce i beni pubblici europei: in questo caso la salute. È chiaro che l’Unione deve essere responsabile di tale bene pubblico europeo» e adattare di conseguenza il bilancio 2021-2027.
«La mutualizzazione dei debiti – nota ancora Wieser – è concetto controverso. Meglio credo sarebbe rivedere l’ammontare e la struttura del nuovo bilancio comunitario 2021-2027 per ridirigere il denaro verso il rilancio post-crisi, aiutando proporzionatamente i Paesi che più hanno sofferto. Sarebbe un modo per evitare nuovo debito nazionale, dimostrare solidarietà, attivarsi per un bene pubblico europeo chiamato salute. Certo, è necessario dimostrare coraggio politico».