Pirelli, entra un altro socio cinese alleato di Tronchetti
Camfin e la famiglia Niu creano una newco che avrà fino al 5% della Bicocca La quota del manager sale dal 10 al 15%, su Brembo chiude all’integrazione
Marco Tronchetti Provera rafforza la presa sul gruppo Pirelli dal 10% al 15% siglando una alleanza tra Camfin e Longmarch, veicolo lussemburghese di proprietà della famiglia cinese Niu. In agenda non c’è alcun progetto di fusione con Brembo.
Marco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli, rafforza la presa sul gruppo della Bicocca dal 10% al 15% siglando una alleanza tra Camfin e Longmarch, veicolo lussemburghese di proprietà della famiglia cinese Niu. E, in aggiunta, chiarisce che non è in agenda alcun progetto di fusione con Brembo.
All’indomani dell’ingresso di due nuovi soci in Pirelli, il gruppo della famiglia Bombassei con il 2,4%, e la stessa Longmarch, titolare di posizione lunga del 5,19%, l’assetto della Bicocca e i nuovi equilibri in costruzione stanno pian piano prendendo forma. In primo luogo, Camfin, la società controllata da Marco Tronchetti Provera e proprietaria del 10% della Bicocca, ha chiarito in una nota che la posizione costruita dalla famiglia Niu, con la quale Pirelli ha rapporti industriali che risalgono al 2005, fa parte di un disegno ben preciso che si sta valutando. Si tratta, nello specifico, di una partnership allo studio tra la stessa Camfin e Longmarch «finalizzata allo sviluppo di attività nel private equity ivi incluso il settore healthcare». Se l’accordo andrà a buon fine, al nuovo veicolo condiviso, la cui governance spetterà a Camfin, farà così capo la posizione lunga di Longmarch su azioni Pirelli pari al 5,19% del capitale di quest’ultima e nello stesso tempo le “call option” su complessive 48,9 milioni di azioni Pirelli, pari al 4,89% di Pirelli, sottoscritte da Camfin nel settembre 2019 con scadenza settembre 2022. La prima partecipazione, comunicata già da Longmarch a Consob ieri, risulta garantita da un repurchase agreement stipulato da ICBC, che attualmente detiene la partecipazione sottostante; i contratti sulle opzioni call potrebbero invece essere regolati per cassa con conseguente conferimento in denaro alla newco.
«La prospettiva di allargare la collaborazione già esistente con Mr Niu, valutando opportunità di una partnership nel private equity, si basa su un rapporto consolidato. Nel settore dell’healthcare, in particolare, Niu ha una lunga esperienza di cui potremmo avvalerci. La partnership contribuirebbe anche al rafforzamento di Camfin nell’azionariato di Pirelli, proseguito in questi mesi, dove resta salda la nostra alleanza di lungo periodo con ChemChina», ha dichiarato Tronchetti Provera.
C’è poi il capitolo Brembo. Il gruppo della famiglia Bombassei è entrato a sorpresa nel capitale di Pirelli con il 2,4%. Una posizione che, secondo alcune fonti, sarebbe stata costruita prima dell’abbassamento della soglia di comunicazione da parte di Consob dal 3% all’1%. L’investimento è stato definito dalla stessa Brembo come di lungo periodo e inevitabilmente ha riportato d’attualità indiscrezioni, negli anni scorsi ricorrenti, su un possibile matrimonio con Pirelli.
Una ipotesi, quest’ultima, esclusa ieri in modo chiaro da Tronchetti Provera che in merito al nuovo socio si è limitato a osservare: «Brembo ha deciso di investire su di noi invece che su se stessa, hanno fiducia in noi, siamo contenti». In proposito, dallo scorso anno Brembo ha avviato corso un programma di acquisto di azioni proprie: nel corso del 2019, in base alla relazione di bilancio di Brembo, la quota di azioni proprie detenute è salita dal 2,6% al 3%.
In Borsa, le azioni Brembo hanno perso l’1,8% con la capitalizzazione scesa a 2,25 miliardi. Pirelli dal canto suo ha lasciato sul terreno oltre il 6% portando il valore di Borsa a poco più di 3 miliardi.